Arriva la toppa sulla buca in via Naviglio dove è morto il motociclista 44enne

Asfalto riparato quattro giorni dopo la caduta in cui ha perso la vita Andrea Strani. Cause dell’incidente al vaglio delle autorità

A distanza di quattro giorni dall’incidente in cui ha perso la vita un motociclista 44enne, in via Naviglio a Ravenna all’altezza del distributore Q8 non c’è più la buca nell’asfalto ben visibile, nelle foto di cronaca, a pochi metri dal punto in cui la salma di Andrea Strani giaceva coperta da un lenzuolo suscitando in molti legittimi dubbi sulla possibilità che quella buca sia stata la causa dell’incidente mortale dato che il centauro è finito a terra senza il coinvolgimento di altri veicoli.

Se quel difetto del manto stradale sia stata davvero la causa della caduta al momento non è possibile dirlo. Lo potranno stabilire solo i rilievi della polizia municipale intervenuta venerdì 22 maggio sul posto. Che poi hanno diramato una nota stampa in cui si legge: «La dinamica è in fase di accertamento, cosa certa che il motociclista percorreva via Naviglio verso via Canalazzo; giunto al civico 22 (Distributore Q8) cadeva a terra, insieme al motociclo. Il corpo in scivolata a terra invadeva la corsia di marcia opposta andando a collidere con un autocarro in transito». Ma di sicuro c’è che in quattro giorni, con il weekend nel mezzo, via Naviglio (tratto della circonvallazione a nord della città) è stata rattoppata come dimostrano le foto scattate oggi in quel punto. Alcuni lettori su Facebook segnalano che la toppa sarebbe stata messa già nella serata di venerdì.

I conoscenti di Andrea Strani lo ricordano come un motociclista esperto e attento: il giorno dell’incidente sulla città stava piovendo e temono che quel buco nell’asfalto, riempito d’acqua, non fosse visibile e possa aver innescato la caduta.

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