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    Categoria: società

Al volante siamo brilli e ignoranti

Il comandante della polstrada traccia il profilo del guidatore ravennate: «Troppo alcol e poca conoscenza della sicurezza»

Da novembre 2013 al comando della polizia stradale di Ravenna c’è il vicequestore aggiunto Caterina Luperto, 38enne avvocato con incarichi in precedenza tra Bologna e Venezia. Con lei ragioniamo di ravennati al volante.

Qual è il profilo del guidatore medio?
«Nel nostro territorio, un po’ come in tutto quello romagnolo che ha caratteristiche simili, rileviamo ancora molte infrazioni per guida sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti: nel 2014 abbiamo elevato 258 sanzioni di cui quasi duecento nei mesi estivi».

Quali misure si possono adottare per invertire la tendenza?
«Bisogna lavorare sulla prevenzione. Lo stiamo facendo con campagne di sensibilizzazione, parlando con i ragazzini partendo già dalle scuole medie evitando lezioncine ma ricorrendo a esempi come simulatori che facciano percepire com’è guidare da ubriachi per far capire quali sono i rischi che si corrono. Cerchiamo un approccio molto concreto: non andiamo a dire di non bere ma li facciamo ragionare sull’importanza di scegliere qualcuno che resti lucido. Poi sarà la famiglia a occuparsi di altre problematiche di educazione. Tutto questo è un lavoro a lungo termine che metterà in mostra i frutti quando i giovani interessati prenderanno la patente».

Altri punti deboli del guidatore medio?
«C’è molta ignoranza a proposito dei sistemi di ritenuta per i bambini oppure si diffondono convizioni sbagliate. Si pensa che tenere il bambino in braccio sia più sicuro oppure non si sa che bisogna disattivare l’airbag se si monta il seggiolino. Per questo facciamo interventi anche nei corsi pre e post parto dando indicazioni accanto a quelle più legate alla nascita».

La mobilità ravennate ha caratteristiche peculiari?
«L’uso della bicicletta è molto frequente e questo non va sottovalutato. Molte piste cicliabili incentivano l’utilizzo ma le piste non sono ovunque e il ciclista troppo spesso crede di non dover rispettare le regole. Soprattutto gli anziani abituati ai pedali da tempi con minori volumi di traffico e minor cultura del codice della strada».

I giovani guidatori come si presentano su strada?
«Esiste quello che viene chiamato paradosso del giovane guidatore: il ragazzino è convinto di essere un superman alla guida, è troppo convinto di sé e non si rende conto dei rischi della strada. Il limite di cilindrata per i neopatentati cerca di mettere un freno a questo pericolo».

Ma la rete stradale del territorio ravennate è all’altezza di una guida sicura?
«Lo stato delle strade è un tema su cui la prefettura vuole far sentire la propria voce. Spesso la nostra attività infortunistica dipende non solo dalla cattiva condotta di chi guida ma anche dalle condizioni delle strade».

C’è un punto più delicato di altri?
«Sicuramente la statale 16. Viene utilizzata dal traffico locale come tangenziale e dal traffico commerciale da sud a nord come alternativa più breve e meno costosa all’autostrada. Non ha corsia di emergenza, ha un paio di intersezioni semaforiche che creano rallentamenti e dove la svolta a sinistra non è facile. Poi verso sud dopo il new jersey è molto dissestata ma si allarga e l’utente medio si sente di poter fare sorpassi».

La rotonda all’incrocio Ravegnana-Adriatica sarà un miglioramento?
«In termini di sicurezza non c’è paragone rispetto a un incrocio perché le direttive del traffico non si incrociano. L’ideale per la viabilità sarebbe riuscire ad avere una rotonda a due corsie. L’impatto positivo delle rotonde sulla sicurezza si è visto all’incrocio dei Tre Ponti o a Casalborsetti. Per questo ci piacerebbe che ne venisse fatta una anche all’incrocio del Dismano o in via Canalazzo sulla 309 Dir».

Quali strumenti hanno in dotazione le pattuglie per i controlli su strada?
«Il telelaser è quello più frequente perché rispetto all’autovelox evita che l’automobilista freni di colpo con rischio di tamponamenti. Poi c’è lo Scout Nav che inquadra la targa anche in marcia e ci informa se l’assicurazione è pagata e la revisione in regola».

Quando ci si toglie la divisa si resta ligi al codice della strada?
«Nel nostro lavoro vediamo i morti sulla strada, vediamo il rischio di determinate condotte di guida e questo porta al rispetto delle regole spontaneamente».

Ultima multa presa?
«Una Ztl a Bologna negli anni dell’università».