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    Categoria: società

«Un parco archeologico in piazza Kennedy farebbe bene al turismo»

La proposta di Confcommercio per elaborare una pavimentazione vetrata che possa esaltare il tesoro che sta affiorando dagli scavi

«Se sotto piazza Kennedy c’è veramente un tesoro di resti archeologici, se emergeranno pavimentazioni in mosaico, allora il progetto di riqualificazione può essere modificato in un progetto di valorizzazione archeologica, in altre parole il Parco archeologico di Piazza Kennedy». Il presidente di Confcommercio, Mauro Mambelli, lancia l’idea dopo gli episodi di alcuni ritrovamenti nel cantiere aperto il 22 giugno per trasformare la piazza da parcheggio a zona pedonale. «Nei primi giorni di scavo – scrive Mambelli – il passato è prepotentemente emerso con il rinvenimento di ossa umane, resti di sepolture nella zona in cui si trovava la chiesa di Sant’Agnese, costruita alla fine del V secolo. Pochi giorni dopo sono emersi reperti archeologici probabilmente legati all’edificio di culto, ieri un altro. Ne emergeranno altri? Forse si».

Il presidente dell’associazione di categoria poi fa riferimento a quanto fatto in altre in altre città, come ad esempio Rimini «dove hanno valorizzato i resti archeologici rendendoli visibili attraverso moderne pavimentazioni vetrate». Un’idea lanciata come suggestione recentemente anche dall’architetto Daniele Vistoli (vedi tra i correlati).

La questione, come facilmente intuibile, riguarderebbe i costi: «Sono certo che con un progetto serio la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna che ha già restaurato Palazzo Rasponi sarebbe disponibile a valutare la possibilità di farsi carico di un’opera come questa». È infatti la fondazione che finanzia con 1,2 milioni di euro il restyling della piazza.

Mambelli è convinto che un sito archeologico visitabile o almeno visibile sarebbe uno spunto in più per il turismo: «Più volte abbiamo sostenuto che il turismo è la carta vincente della città, è il turismo il comparto che può elevare Ravenna nella crescita economica, creando nuove attività, posti di lavoro e benessere diffuso. I primi dati dell’anno sul turismo di Ravenna non sono incoraggianti: in città a noi vicine, come ad esempio Bologna, il flusso turistico è in aumento. Allora è il caso di porci delle domande sul perché il trend turistico ravennate è in stallo. Certamente dobbiamo rivedere la nostra politica turistica. E anche la destinazione di Palazzo Rasponi, di cui tanto si è parlato, deve tenere conto di questa vocazione, perché il turismo è la chiave di svolta della città».