A piena voce (1). Il Diario di Eresia della felicità a Milano Seguici su Telegram e resta aggiornato Dal nostro inviato Iacopo Gardelli Le tribù stanno per muoversi. Dalla Darsena di Ravenna, da Napoli, da Seneghe in Sardegna, da Lamezia Terme, lunedì piegheranno assieme verso il cuore simbolico di Milano, il Castello Sforzesco. Cingeranno di un assedio poetico la città, questi 200 ragazzi, imbracciando i versi del grande poeta futurista Vladimir Majakovskij. Dai ciglioni erbosi dei fossati del castello, queste truppe della felicità spareranno in faccia al pubblico i versi violenti e sognanti del russo: un unico grande coro di voci compatte, come è già successo a Santarcangelo nel 2011, a Venezia l’anno seguente, a New York nel 2014. Ma questa volta, come ha confessato Alessandro Argnani durante la presentazione ufficiale dello spettacolo, lo scorso sabato all’Almagià, non saranno solo le “guide” artistiche ad andare in tournée, pronte a dirigere i ragazzi “indigeni”; questa volta sarà Ravenna, la città stessa (e con lei, le altre città rappresentate) che attraverso i ragazzi della non-scuola sarà in scena a Milano, cercando di intronare l’universo con la possanza della sua voce, per usare un verso dello stesso Majakovskij. Seguiremo quotidianamente questa esperienza milanese del Teatro delle Albe, appuntando le scene più curiose, svelando qualche aneddoto, descrivendo dall’interno le giornate di preparazione nell’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini (sede della fondazione Olinda nonché ospite delle tribù delle Albe) e tentando di riportare a tutti i lettori qualcosa dell’atmosfera elettrica e internazionale che si respirerà nella città meneghina, la futurista per eccellenza. Dal vostro inviato, Iacopo Gardelli. Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Tornano all'ex ippodromo di Ravenna le giovanili della squadra di calcio della città Tutta l’attualità della Commedia Presentazione Bagnacavallo, le foto della festa, della 1ª squadra e delle giovanili Seguici su Telegram e resta aggiornato