Chiedeva sigarette ma era una scusa Fermato 31enne accusato di due rapine

Entrambi gli episodi di notte in strada in centro: con una donna anche un tentativo di violenza. Rintracciato in un rifugio di senzatetto

La richiesta di una sigaretta è stata la scusa usata per avvicinarsi alle vittime in entrambi i casi: un 31enne marocchino si trova in stato di fermo, su iniziativa dei carabinieri dopo un paio di giorni di indagini serrate, perché ritenuto l’autore di due rapine compiute di notte in strada in centro a Faenza tra sabato e martedì. A farne le spese una 38enne e un 20enne, nel primo caso ci sarebbe stato anche un tentativo di violenza sessuale sfociato in un bacio sul viso della donna.

Il giovane accusato è Nabil Grirane, alle spalle diversi precedenti per furti e rapine. In Italia da una ventina di anni, l’ultimo domicilio risulta a Cotignola dove viveva con la donna italiana che aveva sposato (sono in corso accertamenti sul suo stato rispetto alle leggi sull’immigrazione). Attualmente è senza fissa dimora e vive accampato in una ex clinica privata in viale Stradone nella città manfreda diventata rifugio per senzatetto dopo la chiusura dell’attività sanitaria avvenuta circa cinque anni fa. Inizialmente ha negato gli addebiti e poi avrebbe ammesso le sue responsabilità di fronte ai militari della compagnia di Faenza che lo avevano portato in caserma per accertamenti. L’unica fonte di reddito per il 31enne pare fossero furti e rapine ma non è escluso che l’intensificarsi degli episodi sia riconducibile a una maggiore necessità di risorse per questioni di tossicodipendenza.

Il primo episodio risale alla notte tra sabato e domenica, verso l’1 in una via nelle vicinanze dell’argine del Lamone: la 38enne stava rincasando ed è stata raggiunta dall’uomo sbucato da un parco pubblico nelle vicinanze. Prima la richiesta di una sigaretta poi l’aggressione quando la donna era appena salita in auto: il 31enne l’ha bloccata sul sedile mettendole una mano al collo e tentando un approccio fisico per fuggire pochi istanti dopo, portando via la borsetta, quando i fari di un’auto di passaggio hanno illuminato la scena. Il secondo episodio allo stesso orario in viale Stradone nei pressi del Fontanone, non molto distante dal rifugio: il 20enne attendeva un amico in sella a una bici e si è visto puntare contro un cutter. Dopo aver ottenuto i pochi soldi in tasca e il cellulare il marocchino si è dileguato.

Entrambe le vittime hanno indicato lo stesso aggressore tra le foto che i carabinieri hanno mostrato loro di possibili sospettati sulla base delle descrizioni fornite e delle conoscenze degli investigatori. A quel punto gli uomini dell’Arma hanno messo in campo le ricerche per individuare il sospettato: quando l’hanno trovato nel suo giaciglio, dove non c’erano tracce dei bottini della rapina, indossava ancora gli abiti con cui meno di una decina di ore prima aveva rapinato il giovane in bicicletta.

Come detto, Grirane è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine. Alcuni mesi fa era stato arrestato in compagnia di un amico accusato di stalking all’anziana nonna, una facoltosa donna di Faenza. Grirare era finito in manette perché rubava energia elettrica dall’allacciamento della donna.In virtù dell’elenco di precedenti e della serialità degli ultimi colpi messi a segno, i carabinieri hanno ritenuto di diffondere la foto dell’arrestato perché eventuali altre vittime possano farsi avanti e denunciare episodi pregressi.

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