Progetto stile Expo da 3 milioni di euro accanto al Pala De Andrè. Spazio trasparente e polifunzionale con tribune fino a 4.200 posti
Al momento si tratta solo di un suggestivo progetto preliminare nato da un’idea degli studi ravennati Spaziodue (architetti Giardini-Pezzi) e Nuovostudio – in sinergia con la società Metrò – per risolvere il bisogno di spazi indoor in una Ravenna che ha ottenuto il titolo di città europea dello sport 2016 ma ancora manca dell’ottimale via di mezzo per dimensioni e costi tra il Pala De Andrè e il Pala Costa.
Un polo per sport e fiere. La collocazione ipotizzata per il nuovo palazzo è una porzione dei dodici ettari che ospitano il Pala De Andrè. Tutta l’area connessa al Palazzo delle Arti e dello Sport (così è battezzata la struttura voluta dal Gruppo Ferruzzi, disegnata dall’architetto Carlo Maria Sadich, costruita dalla Iter di Lugo, inaugurata nel 1990) è di proprietà del Comune e affidata alla Metrò con una concessione di dodici anni (scadenza nel 2021). La collocazione non è casuale: la vicinanza all’edificio oggi esistente è vista come l’occasione per creare una sorta di mini polo per manifestazioni sportive ma anche per eventi espositivi e fieristici con spazi coperti e all’aperto. Nella visione dei progettisti, al Pala De Andrè resterebbe principalmente l’impostazione fieristica mentre al nuovo palazzetto quella sportiva con la prontezza a completarsi a vicenda a seconda della dimensione e delle esigenze dell’evento. Inoltre nelle adiacenze sono già presenti parcheggi e vie di accesso.
Una lanterna in stile Expo. Il nuovo palazzetto è concepito secondo le recenti tecniche costruttive viste per esempio all’Expo di Milano. Non si può parlare infatti di un edificio nel senso convenzionale del termine ma qualcosa di simile a un padiglione rendendo sufficiente un impegno economico di investimento dimezzato rispetto ad un fabbricato tradizionale. Comportandosi di fatto come un grande stand fieristico, potrebbe essere facilmente smontato per essere rimontato altrove. Struttura portante totalmente prefabbricata e montata a secco con pilastri e travi di legno lamellare, installata con fissaggi ad una semplice fondazione a platea; rivestimento esterno con pannelli in policarbonato ad alta densità che si montano a secco e offrono adeguata coibentazione termica e insieme garantiscono la permeabilità alla luce in quanto semi trasparenti. Di notte offrirà un effetto lanterna, una suggestiva scenografia che vedrà riflessa all’esterno l’illuminazione interna: con le moderne tecnologie a led, potrà offrire un caleidoscopio di colori; l’ideale per proiezioni esterne, con video commerciali ed eventi artistici. Sulla scia di altre strutture simili realizzate in altri contesti, è ragionevole una stima di tre milioni di euro.
Efficienza energetica. La critica che si trascina dietro da tempo il Pala De Andrè riguarda il peso dei costi per la gestione: data la particolare conformazione della cupola (33 metri di altezza), le operazioni di riscaldamento e raffreddamento richiedono cifre che in tempi di bilanci da far quadrare hanno portato la pallavolo cittadina un anno fa a emigrare a Forlì dove ha trovato spese minori. Per questo quindi il nuovo fabbricato sarà realizzato mantenendo grande attenzione ai costi da sostenere: utilizzerà impianti ad alto rendimento energetico, con produzione di energia mediante l’installazione di pannelli fotovoltaici e climatizzazione sia estiva che invernale mediante l’uso di pompe di calore; il surplus di produzione elettrica andrà a compensare il fabbisogno puntuale degli eventi ospitati all’interno.
In ogni caso sarà un tema in agenda per la prossima giunta comunale: Ravenna andrà al voto fra meno di un anno, un tempo piuttosto breve per ipotizzare che possa bastare a mettere un punto fermo nell’iter di un progetto così ambizioso.