Giuseppe Tagliavini, il ravennate mago degli effetti speciali al cinema

Due Oscar e i complimenti di Spielberg e Cameron. In Nuova Zelanda una sua scena è diventata addirittura un francobollo nazionale

Giuseppe TagliaviniRiuscite a immaginarvi cosa sarebbe Hollywood senza effetti speciali? Avatar interpretato da attori con la faccia verniciata di blu? Guerre Stellari combattuto con spade di gomma? James Bond che tampona in un inseguimento e gli si apre l’air bag? Sarebbe semplicemente inimmaginabile. Ecco il mondo del cinema visto da un maestro dell’immaginario.

Le esplosioni, gli inseguimenti e le astronavi che vediamo sono spesso create in Nuova Zelanda da un team a cui appartiene il mago ravennate dei visual effects Giuseppe Tagliavini.
Giuseppe, detto Cochi dagli amici, è partito da Ravenna tempo fa ed è ora uno dei più importanti creatori di effetti speciali del mondo. Ha vinto due Oscar e tutti i premi possibili. Ha lavorato con Steven Spielberg, James Cameron, Christopher Nolan a film come Troy, Harry Potter, Charlie e la fabbrica di cioccolato, Batman Begins, James Bond, Avatar, Inception, L’alba del pianeta delle scimmie, Lo Hobbit, Iron Man 3

Come ci si sente a essere il primo ravennate ad aver vinto un Hpa (Hollywood Post Alliance) award, a essere stato nominato due volte ai Ves awards (Oscar degli effetti speciali) e ad aver collaborato a otto film che hanno ottenuto la nomination agli Oscar di cui due hanno vinto la statua d’oro consecutivamente?
«Il momento è passato e sono tornato a essere quello di prima, giù la testa e via pedalare! Ti rivelo anche dei retroscena: le mie nomination dovevano essere quattro hai Ves ma per ragioni politiche è stata selezionata un’alta persona con il mio lavoro… Stessa cosa negli Oscar. Le statuette sarebbero state quattro (tre consecutive) ma la politica ha fatto vincere altri film, Hollywood è fatta così…».

Come è nata la tua passione per gli effetti speciali?
«Penso sia nata come quasi tutti quelli della mia generazione che fanno questo lavoro… guardando da piccolo Guerre Stellari! Poi è cresciuta guardando tutti i blockbuster che uscivano ogni Natale negli anni ’80. Dosati dall’industria, uno ogni anno».

Qual è stato il momento in cui hai capito che la tua vita sarebbe stata fare effetti speciali?
«L’ho capito lavorando con mio fratello (il regista Edo Tagliavini, ndr) a un suo cortometraggio intitolato Tao».

Il film o la scena che ti ha dato più soddisfazione?
«Beh essere nominato ai vari award internazionali ti lascia dei bei ricordi. Sicuramente il film è stato Avatar e l’inquadratura che mi ha dato più soddisfazione è nel secondo Hobbit quando Bilbo Baggins sale in cima all’albero del bosco per una vista a 360 gradi sulla Terra di mezzo. Quest’ultima mi ha portato via otto mesi di lavoro, però è diventata un francobollo in Nuova Zelanda e mi ha dato la seconda candidatura agli Oscar degli effetti visivi».

Hai lavorato con molti grandi registi, quale ti ha colpito di più?
«La più bella esperienza è stata quella con James Cameron per Avatar. Mi ricordo che ho creato il primo shot e lui ha detto “ecco tutti così li voglio!”».

E Spielberg com’è?
«Ogni volta che gli piaceva qualcosa diceva “mettilo nel film”. Lo ha ripetuto talmente tante volte che noi dello staff ci siamo fatti la maglietta con quella frase!».

Immagino però non sia solo rose e fiori: qual è stato il momento professionalmente più difficile della tua carriera?
«Quando arrivi a un bivio… cioè dover scegliere se rimanere in una compagnia oppure andare in un’altra e l’80 percento delle volte vuol dire cambiare Paese e ricominciare da capo, sia nella vita privata che professionale. Non puoi dare nulla per scontato, devi sempre fare il massimo e farti conoscere per quello che vali».


Giuseppe TagliaviniCome funziona il lavoro quotidiano di chi crea effetti speciali?
«Nel mio caso inizio a lavorare attorno alle 9, controllo le mail, faccio le ultime modifiche nelle varie inquadrature e poi vado ai review, ovvero riguardo le scene su cui ho messo gli effetti per un paio d’ore, per controllarle, poi torno nel mio ufficio faccio altre modifiche e nel pomeriggio di solito abbiamo altri meeting o review con altri dipartimenti dove si decidono le varie soluzioni ai problemi e ulteriori modifiche. Verso sera c’è il feedback con il regista… Poi continuo a modificare l’inquadratura finche non è approvata. Verso le 20, le 21 o anche più tardi la giornata è finita».

A cosa stai lavorando adesso?
«Non sono autorizzato a svelare il progetto a cui sto lavorando, ma posso dire che è tratto da un super fumetto dove c’è anche un uomo vestito da pipistrello…».

A Hollywood si sente la crisi?
«Crisi di idee che funzionino sì. Nel senso che hanno capito che è più facile fare i soldi con sequel o reboot piuttosto che con nuovo materiale, quindi vedremo sempre più idee già viste… ovviamente cercando di spendere sempre meno».

Questa forse è una domanda cretina: come mai gli effetti speciali si fanno in Nuova Zelanda?
«Non si fanno solo qui in Nuova Zelanda, ma qui c’è una delle compagnie più importanti fondata da Sir Peter Jackson e lui è originario della Nuova Zelanda! Ma la maggior parte delle compagnie di effetti visivi in questo periodo sono in Canada e Londra…».

A Hollywood niente?
«Ce ne sono anche in California, ma molte si sono spostate per via delle tasse».

Quali sono i tuoi film preferiti?
«Molti degli anni ’80 tipo Ghostbusters e i Die Hard e, ovviamente, Guerre Stellari e Star Trek».

Gli effetti speciali più innovativi della storia del cinema?
«La compagnia che ha creato questo lavoro si chiama Ilm (Industrial Light & Magic, ndr) e loro hanno inventato tutto tra la fine degli anni ‘70 e gli anni ‘90. Poi con l’avvento del computer le basi create da loro sono state modernizzate».

La scena di effetti più memorabile che hai visto recentemente?
«Mah, in questi anni ogni film ha effetti spettacolari, basta prenderne uno qualsiasi tratto da un fumetto… È più facile ricordarsene una nei vecchi film tipo Jurassic Park con i velociraptor nella cucina, ripresa da Jurassic World, oppure in Terminator 2 quando il poliziotto-terminator si trasforma in liquido, ripresa da Terminator Genesys… Wow! In questi giorni sappiamo solo copiare. Vedremo se anche L’attacco di Hoth dell’Impero colpisce ancora verrà inserito nel nuovo Guerre Stellari…».

Quale sarà secondo te il futuro degli effetti speciali al cinema?
«Sempre più complessi e più economici …questo è il trend!».

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