Per trovare il killer della spiaggia si segue la pista passionale

Quattro colpi di pistola alle spalle di un 46enne ambulante: l’azione in pieno giorno con una piccola arma fa pensare al gesto d’impeto

Già una sessantina di persone – tra conoscenti della vittima e possibili testimoni – sono state ascoltate dai carabinieri che indagano sull’omicidio del 46enne Mor Seye e dopo meno di 48 ore dall’episodio la pista passionale è quella che sembra guadagnare consistenza. Questo quanto emerge dai resoconti odierni dei tre quotidiani locali.

L’ambulante senegalese incensurato è stato ucciso da quattro colpi di pistola alla schiena mentre verso le 15 del 12 settembre si stava riposando mangiando un frutto seduto su un pattino tirato in secca sulla spiaggia libera tra i bagni Oasi e Adriatico a Casalborsetti. Il killer, secondo il racconto fornito da un paio di persone che erano in spiaggia in quel momento e avrebbero visto la scena, si è avvicinato alle sue spalle da piazza Primaro fermandosi una volta raggiunto il muretto che delimita la spiaggia facendo fuoco con una calibro 22.

L’identikit dell’omicida, sulla base delle testimonianze, per ora non va oltre un paio di dettagli somatici: capelli brizzolati, barba chiara, aspetto mediterraneo. I militari del nucleo investigativo stanno visionando i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona.

L’ipotesi di un movente passionale è sostenuto da alcune circostanze: l’utilizzo di una pistola di piccolo calibro che non è arma di spessore criminale, l’agire in pieno giorno in un luogo esposto al pubblico e quindi visibile fa pensare al gesto d’impeto.

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