Tra difesa della famiglia naturale e lotta per i diritti omosessuali

L’11 ottobre le Sentinelle in piedi tornano in piazza San Francesco mentre in piazza del Popolo contromanifestazione delle realtà Lgbt

Distano solo 250 metri di strada una dall’altra ma il pomeriggio dell’11 ottobre piazza del Popolo e piazza San Francesco a Ravenna saranno agli antipodi per il senso dei messaggi lanciati dalle manifestazioni che ospiteranno: da una parte le Sentinelle in piedi per «la tutela della famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna», dall’altra il gruppo Over the rainbow con «la lotta per il riconoscimento dei diritti omosessuali e le tutele per i figli delle famiglie omogenitoriali».

In piazza San Francesco l’appuntamento è alle 16 con le Sentinele in piedi. Il format è quello ormai noto dal 2013 quando per la prima volta fecero la loro comparsa sulla scena pubblica: «In rigoroso silenzio – si legge dal sito internet –, a due metri di distanza l’uno dall’altro, leggendo un libro in segno della formazione permanente di cui tutti abbiamo costantemente bisogno, rivolti nella stessa direzione che è quella di un futuro migliore. Vegliamo nelle piazze italiane di fronte ai luoghi di potere, con la nostra presenza numerosa e silenziosa ribadiamo che non è possibile zittire le coscienze di chi ha gli occhi aperti». L’iniziativa nacque per manifestare contro un progetto di legge ritenuto lesivo della libertà di opinione, il cosiddetto Ddl Scalfarotto (ormai insabbiato da tempo) sull’omofobia. Testimoni di un’idea di famiglia tradizionale, basata sul matrimonio tra uomo e donna e a favore di una legislazione che continui a negare la parificazione dei diritti di coppie eterosessuali e omosessuali, in particolar modo in tema di adozioni: «Ma non si tratta di una posizione di retroguardia – disse a maggio il ravennate Mirko de Carli, coordinatore nazionale dei circoli “Voglio la mamma” di Mario Adinolfi e collaboratore del quotidiano La Croce che ha partecipato alla veglia della sentinelle in piedi – né specificatamente cattolica, perché è la natura che ci dice che per fare una famiglia ci vogliono un uomo e una donna, e questo è un dato addirittura precristiano».

In piazza del Popolo invece più o meno nello stesso orario arriveranno i partecipanti all’iniziativa messa in piedi dal gruppo Over the rainbow costituito a Lugo nei mesi scorsi da Francesco Tessadri e Diego Corazza. Tra le 16 e le 17.30 verranno distribuiti biscotti a forma di cuore, spillette con il logo “Over the Rainbow”, volantini: «Il messaggio che verrà lanciato con tanti cartelloni colorati è semplice ma più che mai urgente: “Esistiamo, siamo in tanti, siamo anche noi famiglie: non abbiate paura dell’uguaglianza”. I bambini che parteciperanno potranno disegnare il loro concetto di amore e famiglia su fogli messi a disposizione per l’occasione». È attesa la partecipazione dell’assessore Valentina Morigi. La manifestazione è sostenuta da varie realtà cittadine (tra cui Arcigay, Casa delle Donne, Un secco no Forlì, Coming Out Cesena) e sarà preceduta da un momento istituzionale: alle 14.30 alla sala Muratori della Biblioteca Classense (via Baccarini 3) il convegno “Chi ha paura dell’arcobaleno? Tipiche famiglie omo-romagnole” con la giornalista Silvia Manzani che intervisterà alcune mamme del territorio, che porteranno la propria testimonianza sulla vita delle famiglie omogenitoriali e la testimonianza delle ravennati Barbara Domenichini e Carla Baroncelli, costrette a sposarsi all’estero nell’impossibilità di legalizzare la loro unione in Italia. Dopo il convegno i partecipanti raggiungeranno piazza del Popolo evitando di transitare per via Corrado Ricci e piazza San Francesco.

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