lunedì
23 Giugno 2025
Il fatto

L’ultimatum del Woodstock: «Apertura fino alle 2 o chiudiamo per sempre»

Per rumore e incolumità pubblica un'ordinanza del sindaco impone la chiusura alle 23. I gestori: «70 euro di incasso a serata non bastano». Confesercenti: «Esiste un problema tanto che hanno installato telecamere»

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«Se entro domani non avremo buone notizie per ampliare l’apertura del locale almeno sino e non oltre alle 2 nei giorni settimanali e alle 3 nel weekend credo che sabato chiuderemo per sempre». È il grido d’allarme in versione ultimatum lanciato dai gestori del pub Woodstock di Ravenna a cui un’ordinanza del Comune impone la chiusura alle 23 per ragioni di pubblica sicurezza e eccessivo rumore.

Lavorare fino alle 23 non consente l’afflusso di clientela necessario per garantire un incasso che mandi avandi il locale: «Non possiamo stare aperti per incassare 70 euro al giorno come ieri sera – scrivono oggi, 12 novembre, i gestori sulla propria pagina Facebook –. Spero nella saggezza del sindaco che si è reso disponibile a trovare una soluzione. Anche noi gestori abbiamo figli piccoli e siamo persone che lavoriamo onestamente 16 ore al giorno umilmente. Se non vi saranno novità saremo costretti a chiudere e a fallire non pagando più nulla. Ad oggi noi paghiamo tutto e tutti: giusto per essere chiari, facciamo a tutti lo scontrino».

L’ordinanza firmata dal sindaco Fabrizio Matteucci è in vigore dal 10 novembre ed è già arrivata la prima sanzione per una presunta infrazione delle disposizioni: la polizia municipale ha staccato un verbale da 400 euro sostenendo che alle 23.30 il locale era ancora in attività, i gestori sostengono che invece la chiusura era avvenuta all’orario prestabilito e le luci fossero accese all’interno per le pulizie di fine serata mentre alcuni clienti si era soffermati all’esterno dopo essere usciti alle 23.

Uno dei gestori ha incontrato il primo cittadino in municipio nel pomeriggio di ieri. Inviando inseguito una richiesta di modifica dei vincoli imposti nell’ordinanza spostando l’orario di chiusura dalle 23 alle 3 per venerdì e sabato e alle 2 per le altre serate. Per ottenere questi nuovi orari avanzano una serie di proposte e impegni: «Con effetto immediato, non saranno più utilizzati tavoli esterni, non saranno servite bibite all’ esterno né cibo, sarà monitorata la situazione esterna sia dal personale sia da telecamere istallate solamente all’esterno del locale, verranno allontanati clienti troppo rumorosi, il servizio di somministrazione di alimenti e bevande avverrà solamente ed unicamente all’interno. Stiamo valutando la possibilità, se sarà concessa, di un ampliamento ammesso e concesso che i condomini lo concedano, con tutti crismi di insonorizzazione ed autorizzazioni Arpa e edilizie. Faremo molta attenzione in rumori eccessivi interni ed esterni, e non saranno tollerati, il nostro intento è lavorare con studenti universitari e clientela selezionata».

Matteucci prende tempo: «Esaminerò. Soprattutto valuterò insieme alla polizia municipale e le forze dell’ordine, perché questo è il contesto dopo le decine e decine di sanzioni di questi mesi e soprattutto dopo le denunce per fatti che riguardano l’incolumità delle persone: oggetto di queste denunce non sono né i clienti, ne i vicini, né passanti occasionali».

Intanto sulla vicenda arriva il commento di Confesercenti, attraverso il presidente comunale Gianluca Gasperoni: «Bastava leggere l’ordinanza e ascoltare quanto ha dichiarato il gestore del locale. E rendersi conto che questa storia non ha niente a che vedere con le polemiche sui rumori nei locali del centro. L’ordinanza parte da segnalazioni sia da parte di attività che di residenti ed avvisa che la sicurezza urbana è compromessa; il gestore del pub riconosce che un problema esiste tanto che ha installato telecamere ed assunto un bodyguard. Questi sono i fatti e le cose avvenute».

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