Vigilante ucciso con un fucile calibro 12 Dal corpo mancano pistola e portafoglio

Poco dopo mezzanotte la morte del 42enne ritrovato un’ora dopo da un collega. Tre i passaggi previsti alla cava. Domani l’autopsia

Dal cadavere di Salvatore Chianese, il 42enne vigilante della Civis Augustus ucciso all’ingresso di una cava a Savio poco dopo la mezzanotte tra il 29 e il 30 dicembre con un colpo da dietro alla testa sparato da un fucile da caccia calibro 12, mancano il portafoglio e la pistola di servizio. È un particolare che rende ancora più sinistro il quadro già complicato dell’omicidio su cui stanno lavorando i carabinieri del nucleo investigativo di Ravenna coordinati dal procuratore capo Alessandro Mancini e dal sostituto Daniele Barberini. Gli investigatori stanno battendo l’area circostante alla cava alla ricerca dell’arma d’ordinanza.

Chianese, incensurato originario di Napoli, viveva a Campiano con la moglie e un figlio di nove anni. Dal 2009 lavorava per la Civis Augustus (di recente acquisita dalla Cittadini dell’Ordine): la notte scorsa era di pattuglia, tra i vari luoghi da perlustrare anche la cava Manzona della società Sic (gruppo Cmc). Erano in programma tre passaggi in orari non definiti. L’omicidio pare sia arrivato in occasione del secondo giro. Il corpo, ritrovato da un collega poco dopo l’1 quando è stato inviato sul posto dalla centrale operativa che non aveva più contatti con Chianese da tempo, era a terra vicino alla sbarra di accesso dove erano ancora inserite le chiavi per l’apertura. Pochi metri più in là l’auto dell’istituto di vigilanza con il lunotto posteriore frantumato da un’altra fucilata.

La Civis Augustus per ora sceglie di non rilasciare dichiarazioni. Il direttore tecnico Andrea Fabbri spiega la motivazione: «In questo momento siamo vicini alla famiglia, siamo tutti molto scossi e stiamo collaborando in tutti i modi con i carabinieri che ci hanno chiesto il massimo riserbo vista la delicatezza delle indagini». Sull’episodio è intervenuto il sindaco Fabrizio Matteucci: «Ho parlato con il colonnello Massimo Cagnazzo, comandante dell’Arma dei Carabinieri, che mi ha confermato che le indagini per individuare l’assassino della guardia giurata avvenuto a Savio vengono svolte a 360 gradi e con il massimo dispiegamento di forze. Esprimo le condoglianze alla famiglia della vittima che risiede a Campiano. Il cuore di Ravenna sanguina per questo efferato omicidio che ha spezzato questa giovane vita».

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