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    Categoria: società

Emergenza smog, l’assessore: «Lo stiamo analizzando. Bisogna cambiare abitudini»

Guerrieri: «A Ravenna è il traffico veicolare a incidere maggiormente Studiamo le conseguenze per la salute. Al porto limitiamo le polveri»

È arrivata l’attesa pioggia in Italia e con essa rientra per il momento l’emergenza legata allo smog, che ha portato il governo nei giorni scorsi a proporre alcune misure in caso di urgenza come la riduzione di 2 gradi del riscaldamento o l’abbassamento dei limiti di velocità a 30 Km/h nelle aree urbane. Alcune città hanno optato anche per drastici blocchi del traffico. Ne avrebbe bisogno anche Ravenna? «Soluzioni drastiche non potrebbero che fare bene – commenta l’assessore comunale all’Ambiente, Guido Guerrieri – ma il primo obiettivo sarebbe quello di farle comprendere ai cittadini. La vera sfida deve essere infatti quella di far cambiare le abitudini: come è possibile, solo per fare un esempio, che la gente si ostini a voler portare i bambini in auto fino all’ingresso della scuola, anziché magari farsi una breve camminata o utilizzare progetti alternativi lanciati anche qui come quelli del Pedibus?».

Notizia di questi giorni, per Ravenna, è lo sforamento dei limiti annuali di tutte e quattro le centraline per il rilevamento della qualità dell’aria installate nel comune. «Non lo nascondiamo e non abbiamo mai nascosto il problema, su cui insieme alla Regione stiamo lavorando da tempo – continua Guerrieri –, nel 2015 purtroppo hanno pesato soprattutto le condizioni meteorologiche; negli anni passati avevamo ottenuto dei miglioramenti nella qualità dell’aria, anche grazie ad alcuni interventi mirati, non solo legati alla circolazione stradale, ma verso il mondo dell’industria e dell’agricoltura».

L’assessore ci tiene a sottolineare come Ravenna – per usare le sue parole – non sia stata passiva di fronte al problema. «Abbiamo perseguito una politica di verifica, controllo e monitoraggio, basti pensare come il Comune abbia continuato a farsi carico direttamente di due centraline che sono uscite invece dalla rete di monitoraggio della Regione, come quella storica della Rocca Brancaleone e quella nuova del Porto San Vitale, che ha preso il posto della vecchia Sapir e che oltre alle note pm10 (polveri fini con diametro minore di 10 micron, ndr) controlla anche le pm2,5 (polveri finissime minori di 2,5 micron, ndr). E per replicare alle polemiche più diffuse, vorrei ricordare che le posizioni delle varie centraline sono volutamente in zone diverse: di traffico, di alta percentuale di riscaldamento (come via Caorle) e anche in aree con pochi inquinanti (come la Rocca, ndr), in modo da dare una visione integrata complessiva della situazione».

Guerrieri ricorda poi i dati dello studio di Arpa degli anni scorsi sulla reale incidenza delle fonti di inquinamento, «uno studio unico in regione – sottolinea – che ci dice come l’ambito urbano di Ravenna sia soggetto principalmente a pm10 dovute al traffico veicolare, con un’incidenza attorno al 60-70 percento. Naturalmente ci sono eccezioni, come la zona di via Caorle dove è superiore la causa del riscaldamento domestico, o quella del porto per via delle industrie, dove però voglio sottolineare come non siano presenti utenze deboli, anziani o scuole».

I dati di Arpa sono stati poi ulteriormente approfonditi nell’ultimo anno con il progetto Sinatra, uno studio sull’inquinamento atmosferico epidemiologico, per capire quanto incida l’inquinamento sulla salute della popolazione. «Una cosa mai fatta nel Nord Italia ma credo di poter dire tranquillamente in tutto il Paese – continua Guerrieri –, che prende in considerazione tutti i valori di inquinamento, non solo quelli da inceneritore come spesso viene chiesto, e che analizza le conseguenze su un campione che ben rappresenta la popolazione ravennate». I primi risultati saranno disponibili entro poche settimane. Nel frattempo l’assessore cerca di tranquillizzare sull’inquinamento industriale, sulla base dei dati delle emissioni nel polo chimico, elaborati da una rete privata e tenuti sotto controllo da Arpa. «In questi anni ho avuto modo di visionarli ogni sei mesi e non ci sono mai state emergenze particolari se non casi sporadici poi rientrati – rivela Guerrieri facendo riferimento in particolare alla fuoriuscita di stirene di qualche anno fa – mentre ora a causa anche della crisi i camini che lavorano sono sempre meno…».

Per quanto riguarda invece l’area portuale, il Comune nell’ultimo protocollo rinnovato ha chiesto uno studio approfondito sulla logistica e un impegno a movimentare quante più merci possibili su ferrovia. «Per quanto riguarda infatti l’ambito urbano fortunatamente abbiamo un’alta percentuale di mezzi non inquinanti, come quelli a metano – continua Guerrieri – e il vero problema riguarda i mezzi pesanti. Per restare sul tema del porto, nel 2015 abbiamo iniziato una pulizia profonda delle strade e intensificato gli spazzamenti, come suggerito da Arpa, anche in relazione alle merci che vengono movimentate di giorno in giorno. Oltretutto, sempre per limitare le polveri, abbiamo tolto l’esenzione per la Tari alle aree con depositi scoperti, per incentivare a coprire i cumuli, come previsto dal protocollo portuale che ha portato miglioramenti, con aziende che hanno investito per la qualità dell’aria, anche se continuo a chiedere alla Polizia municipale di intensificare i controlli anche sotto questo punto di vista».