Sei vittime nello scontro tra navi al largo Due indagati: uno è morto, l’altro sparito

Gokbel urtato dal Lady Aziza, indagini chiuse: per i comandanti accuse di naufragio e omicidio plurimo colposi per inadeguata vigilanza

Le responsabilità dello scontro tra i mercantili Lady Aziza e Gokbel avvenuto al largo di Ravenna il 28 dicembre 2014, con il naufragio del secondo e la morte di sei persone su undici membri dell’equipaggio, secondo la procura è da attribuire ai due comandanti: un anno dopo il tragico incidente si sono chiuse le indagini che contestano i reati di naufragio e omicidio plurimo colposi al turco Murat Kamil Kantoglu (Gokbel) e al siriano Moustafa Mouhamad Jendi (Lazy Aziza). Il primo è tra i sei deceduti e quindi arriverà l’archiviazione per estinzione del reato vista la morte del reo mentre il secondo è irreperibile in Italia.

Le indagini condotte dal procuratore capo Alessandro Mancini e dal sostituto Stefano Stargiotti – svolte su una consistente mole di documenti, sulle testimonianze dei superstiti e dei soccorritori, sui dati delle scatole nere e sulla consulenza di un ingegnere navale – hanno potuto ricostruire i contorni dell’incidente. L’impatto avvenne alle 8.38 a circa tre miglia dal porto: il Lady Aziza battente bandiera del Belize (97 metri di lunghezza e 16 di larghezza, 3.800 tonnellate di stazza) in uscita dal porto e diretto a Porto Nogaro colpì con la prua la murata di sinistra del Gokbel battente bandiera turca (87 metri per 12 e 2.100 tonnellate) che dopo aver passato la notte in rada si stava avvicinando al punto di imbarco dei piloti del porto per poi raggiungere le banchine dove era atteso per lo scarico. L’urto causò uno squarcio nella fiancata portando la motonave a inabissarsi in un punto dove il fondale è di 14 metri. Solo in cinque riuscirono a salvarsi ripescati dai soccorritori sulle scialuppe di salvataggio: a perdere la vita, oltre al comandante, anche Yigit Kucukbiyik (secondo ufficiale di macchina), Zeynel Ustun (marinaio), Emrah Karadas (motorista), Bayram Arslan (cuoco), Melih Erek (primo ufficiale di coperta). Di quest’ultimo risulta tutt’ora dispersa la salma. I nove marittimi siriani a bordo del Lady Aziza sono rimasti illesi.

Quel giorno nebbia e mare mosso rendeva certamente complicata la navigazione «ma – dice Stargiotti – i due mercantili erano dotati di adeguati strumenti per consentire la navigazione anche in condizioni meteomarine ben peggiori». Per questo ai due comandanti viene imputata la violazione di regole cautelari: «Non aver predisposto adeguati sistemi di vedetta, non aver valutato e controllato i sistemi di navigazione, non aver mantenuto velocità adeguate alle condizioni, non aver usato segnalazioni sonore». Solo quando le due imbarcazioni si sono trovate a una distanza di circa 100-150 metri gli equipaggi si sarebbero resi conto dell’impatto imminante, «ma ormai non c’erano più margini di manovra».

Il relitto del Gokbel è stato recuperato all’inizio di agosto e trasferito in Turchia per essere smantellato. Il Lady Aziza invece si trova tuttora ormeggiato alla banchina nord della darsena di città, nei pressi della sede dell’Autorità portuale: non si trova sotto sequestro penale ma sotto sequestro conservativo nell’ambito del contenzioso civilistico che si è aperto per i risarcimenti assicurativi.

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