L’associazione Ravviva Ravenna perplessa sul provvedimento del sindaco: «Ha senso solo se temporaneo mentre si fa altro»
Tra i componenti dell’associazione ci sono anche residenti proprio nel quartiere della stazione: «Alcuni di noi vivono quotidianamente i problemi del quartiere, ed è altrettanto innegabile che l’intervento fatto negli Speyer abbia migliorato la situazione, quantomeno non vi sono più bivacchi, ma al contempo i residenti non si possono più godere i giardini, leggendo il giornale all’aperto su una panchina, ad esempio».
«Se per arginare il degrado in quelle zone della città in cui questo impera arriviamo ad eliminare l’arredo urbano, e quindi a togliere un servizio a tutti i cittadini, significa che qualcosa è sfuggito al controllo. Il provvedimento ci lascia perplessi. Il degrado in zona stazione si vede meno, ma c’è». La nota diffusa dall’associazione poi prosegue con una proposta «senza fermarci a piangere sulle panchine rimosse: siamo fermamente convinti che per battere il degrado sia necessario dare una nuova aria al quartiere e la soluzione di realizzare proprio lì lo studentato universitario può migliorare decisamente la situazione».
Ma Ravviva Ravenna non si immagina che uno studentato risolva i problemi: «Durante l’assenza delle panchine dovrà essere posta in essere una dura strategia sia di repressione che di (video) sorveglianza, per recuperare una zona fondamentale del nostro centro, la battaglia sarà senz’altro ardua e noi daremo il nostro contributo, proponendo a breve un pacchetto di proposte. Se così sarà allora la loro temporanea assenza sarà valsa a qualcosa, perché non può essere null’altro che una rimozione non definitiva. D’altra parte,se in Piazza San Francesco è bastata una pasticceria per rivitalizzare la zona, noi siamo fiduciosi».