Il deputato Pini: «Se il figlio di Vendola a 20 anni farà una strage avrà attenuanti»

Dichiarazioni pesantissime del parlamentare ravennate: «Gente di merda comprava schiavi, oggi i Nichi comprano neonati…»

Ad alimentare la polemica sulla paternità dell’ex Governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola, in queste ore è in prima fila anche Gianluca Pini, parlamentare ravennate della Lega Nord. A far discutere è, come noto, la tecnica della maternità surrogata (il cosiddetto “utero in affitto”) utilizzata per far nascere in una clinica californiana (dove la pratica è legale da anni) Tobia Antonio, il figlio di Vendola e del suo compagno 38enne, l’italo-canadese Ed Testa.

«Non sapevo che comprare un figlio fosse legale», ha commentato inizialmente Pini su Facebook, aggiungendo poi al suo post un «che mondo di merda».

«Nel 18esimo secolo gente di merda comprava gli schiavi. Al giorno d’oggi i NichiVendola comprano i neonati. Differenze?», sono state ancora le parole del deputato di Fusignano, che poi si è avventurato anche in una riflessione più articolata.

«Ricapitoliamo – ha scritto Pini sempre sui social network, noi riportiamo testualmente –: questo povero bambino poteva avere il passaporto americano, vivere in California (California, non Puglia, cazzo!!!) con sua madre, crescere guardando il tramonto sul pacifico, surfare, magari andare a studiare in qualche università di livello e diventare qualcuno. E invece sarà destinato ad avere un passaporto italiano (…), crescere a orecchiette e cime di rapa e vivere con due busoni anziani a Molfetta. Se poi a 20 anni fa una strage di sta “famiglia arcobaleno”, immagino si trovi qualche giudice che gli dia tutta una serie di attenuanti e applichi la legittima difesa…».

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