L’ex infermiera: «Alla parola ergastolo mi si è chiuso il cervello»

Il Tg1 riporta le parole di Poggiali al suo avvocato. La sentenza stabilisce anche 370mila euro tra provvisionali e spese legali

Una notte insonne per Daniela Poggiali in carcere a Forlì dopo la sentenza di primo grado che la condanna all’ergastolo per l’omicidio di Rosa Calderoni, la sua paziente 78enne uccisa nell’ospedale di Lugo dove la 44enne lavorava come infermiera con due fiale di cloruro di potassio: «Alla parola ergastolo mi si è chiuso il cervello», avrebbe detto stamani incontrando il suo avvocato Stefano Dalla Valle, secondo quanto riporta un servizio del Tg1 nell’edizione delle 20.

La sentenza, oltre alla pena dell’ergastolo, condanna Poggiali al pagamento delle spese processuali e di quelle per il proprio mantenimento in carcere durante la custodia cautelare (circa un anno e mezzo), al risarcimento dei danni per le parti civili da liquidarsi nella competente sede civile (provvisionale da 150mila euro ciascuno per i due figli della vittima), alla rifusione delle spese processuali delle parti civili (liquidate in 20mila euro ciascuno per i due figli e 15mila euro a testa per il collegio degli infermieri e l’Ausl), interdizione perpetua dai pubblici uffici. Entro novanta giorni il deposito delle motivazioni della sentenza.

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