Vent’anni di violenze subite dal marito Ora vive in una casa protetta con la figlia

Un intervento della polizia per un litigio ha convinto la donna a trovare di nuovo il coraggio per denunciarlo e dire basta

Dopo vent’anni di violenze subite dal marito, l’incubo sembra finito: una donna e la figlia adolescente si trovano da alcuni giorni in una casa protetta lontane da quell’uomo che ora sarà chiamato a rispondere degli episodi che la compagna ha raccontato alle forze dell’ordine trovando il coraggio di andare oltre la paura.

L’ultimo episodio risale ad alcuni giorni fa. La polizia è intervenuta in un’abitazione di Faenza a seguito di una lite in atto tra i due coniugi: gli agenti riuscivano a mettere in sicurezza la donna e la figlia che sono poi state ospitate da un’amica. Il giorno successivo la moglie sporgeva denuncia raccontando di essere vittima di soprusi ormai dal 1997, cioè da quando aveva raggiunto il marito in Italia dal loro Stato di origine: soprusi, angherie e violenze da parte del marito, che spesso rientrava in patria per cercare lavoro e quando tornava in Italia spesso si ubriacava e pretendeva di avere rapporti sessuali a forza con la moglie. In un caso era stata testimone anche un’amica minorenne della figlia che l’aveva accompagnata a casa proprio mentre era in atto l’aggressione, testimoniando la presenza dell’uomo con i pantaloni abbassati e della donna che urlava alla figlia di chiamare le forze dell’ordine.

Nel 2010 la donna aveva conosciuto un altro uomo e aveva manifestato al marito l’intenzione di separarsi. Il marito è rientrato Italia con l’intenzione, a suo dire, di ucciderla poiché l’aveva tradito. In quell’occasione era intervenuta anche una pattuglia dei carabinieri di Faenza, che aveva allontanato l’uomo dall’abitazione e lo aveva accompagnato alla stazione, assicurandosi che si allontanasse dalla città.

Dopo l’ultimo episodio la donna ha preso contatti con la locale associazione antiviolenza che ora la segue legalmente. L’autorità giudiziaria competente ha emesso nei confronti dell’uomo la misura cautelare dell’obbligo di allontanamento dalla casa famigliare, prescrivendo inoltre il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla donna, con divieto di comunicare con la stessa con qualsiasi mezzo.

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