Massaggi con fattura, l’extra in nero Il centro benessere era un bordello

Locale sequestrato e titolari denunciate per sfruttamento Lavoratrici costrette a proporre prestazioni sessuali

Per il massaggio c’era regolare fattura, per la prestazione sessuale finale extra si pagava in nero. I carabinieri della compagnia di Ravenna, nella mattinata dell’11 maggio, hanno perquisito e sequestrato un centro massaggi gestito da due donne cinesi che sono state denunciate per sfruttamento della prostituzione. L’indagine dei nucleo operativo e radiomobile, andata avanti per diversi mesi partendo dalle testimonianze di alcuni clienti, ha riscontrato che le due titolari dell’attività costringevano le dipendenti a proporre prestazioni sessuali a fine massaggio per una spesa extra che i clienti pagavano in nero.

Il siparietto era sempre lo stesso: i clienti venivano ricevuti dalla titolare che accompagnava li accompagnava in una stanza dove poteva spogliarsi e sdraiarsi sul lettino in attesa della massaggiatrice che al termine della prestazioni lavorativa, già piuttosto ambigua, avanzava una proposta di natura sessuale, pagata con un extra rispetto al normale massaggio.

I militari hanno studiato la situazione societaria e fatto controlli anche di natura amministrativa, al fine di identificare le titolari e le dipendenti, soprattutto quale rapporto vi fosse tra queste persone; al momento dell’accesso al centro massaggi, è apparso evidente che le dipendenti addirittura dormissero all’interno del centro, eventualità questa da accertare che darebbe luogo a responsabilità penali ancor più gravi per le titolari.

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