La fuga alcuni mesi fa. Ora in carcere perché ritenuto pericoloso: aveva un revolver rubato e sulle pareti di casa scritte per Allah
Oltre alle scritte in lingua albanese individuate sulle pareti della camera da letto, la perquisizione della squadra mobile ha permesso di trovare anche ventitrè cartucce dello stesso calibro della pistola (risultata rubata a Viserba in aprile) e altre dieci erano nel sottosella del suo scooter insieme a una mannaia. Tutti elementi che hanno innalzato il livello di attenzione sul profilo di una persona fino a sabato noto agli archivi delle forze dell’ordine solo per quella denuncia di febbraio.
La ricostruzione di quanto accaduto al parco viene dalle pagine de Il Resto del Carlino. La chiamata verso le 23 è stata fatta da un cittadino che si trovava in auto fermo in zona: prima ha visto il giovane prendere a calci una panchina mentre parlava nervosamente e imprecava da solo poi dopo averlo perso di vista per una decina di minuti l’ha visto avvicinarsi al finestrino dell’auto, forse avendo notato la luce del cellulare, e in quell’occasione si sarebbe accorto della pistola in pugno lungo il fianco. L’intervento della volante ha innescato tutto. Nel primo interrogatorio è stato Llusha ad ammettere di essere andato al parco e di aver sparato in aria due volte per scaricare il suo stato di nervosismo.
«Voglio complimentarmi con le forze dell’ordine per la prontezza con la quale sono intervenute relativamente all’arresto della persona trovata armata sabato sera in un parco cittadino, e voglio ringraziare chi ha cooperato segnalando la situazione di pericolo», è il commento del sindaco Michele de Pascale. «La collaborazione fra cittadini e operatori della sicurezza é fondamentale per fronteggiare uniti l’ondata di violenza che sta colpendo l’Europa, in questo senso invito tutti i cittadini a segnalare eventuali situazioni sospette. Sono in costante contatto con prefettura e questura rispetto agli sviluppi della vicenda e alle verifiche in corso». La Lega Nord, con la consigliera comunale Samantha Gardin, aveva criticato il primo cittadino perché «ha sempre ignorato il problema del fondamentalismo islamico, ma dopo i recenti fatti dell’uomo albanese che ha sparato in un parco non può più nascondersi dietro ad un dito».