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    Categoria: società

Coltivavano marijuana al parco pubblico Per innaffiare usavano acqua minerale

Due giovani arrestati e uno denunciato. L’indagine è partita dalle foto delle piante nella memoria di un telefonino smarrito

In un angolo nascosto del parco pubblico Tozzoni a Imola avevano sistemato una coltivazione di marijuana, sedici piante di cannabis alte oltre mezzo metro che andavano a innaffiare quasi tutti i giorni con bottiglie di acqua minerale che compravano al supermercato ma le foto mandate sul telefonino di un amico per vantarsi della rigogliosa piantagione li hanno fatti finire in manette: uno studente 18enne e un operaio 20enne di Imola sono stati arrestati per coltivazione illecita di stupefacenti dopo che i carabinieri hanno trovato il telefonino smarrito da un amico 19enne con le immagine delle piante. Quest’ultimo è stato denunciato per detenzione illecita di stupefacenti perché in casa aveva tre dosi di cocaina del peso di circa tre grammi ed un frammento di hashish di quasi mezzo grammo.

Le indagini svolte dai carabinieri di Castel Bolognese sono partite, come detto, dalle immagini nella memoria di un telefonino che il 19enne aveva smarrito a in un parcheggio a ridosso del fiume Senio. In un primo tempo i militari avevano orientato le indagini proprio lungo l’argine, ipotizzando che le piante di cannabis indica fotografate con il telefono smarrito si trovassero in quei paraggi. Una volta individuato il proprietario del telefonino, uno studente 19enne di Imola incensurato, i carabinieri hanno suonato alla sua porta: nella camera da letto la droga. A quel punto il 19enne è stato portato in caserma, dove per evitare altri guai ha ammesso di non c’entrare nulla con le piantine in fotografia ed ha ammesso che quelle immagini le aveva ricevute da due amici che avevano allestito una coltivazione di marijuana in un parco pubblico di Imola. Sono scattate le perquisizioni a casa dei due che davanti ai carabinieri non hanno potuto fare a meno di ammettere ciò che il loro amico aveva svelato poco prima.