M5s: «Nel Destra Reno i valori peggiori della regione per le tracce di glifosato»

I risultati delle analisi sull’erbicida resi noti Piccinini, consigliera regionale M5s. Il prodotto è vietato in aree urbane

I risultati delle analisi della Regione per individuare la presenza di glifosato nelle acque di superficie in Emilia Romagna dicono che nel Canale destra Reno nei pressi di Ponte Zanzi si registrano i valori peggiori. Lo rende noto Silvia Piccinini, consigliera regionale M5s, dopo che la giunta Bonaccini ha risposto ad un accesso agli atti che chiedeva i dati sul monitoraggio del pesticida per cui il ministero della Salute ha emanato un decreto – entrato in vigore il 22 agosto – che ne vieta l’uso in fase pre-raccolta dei prodotti agricoli e nelle aree urbane.

«Il nostro sospetto di una vasta contaminazione delle acque da glifosato è stato confermato dai risultati delle analisi che solo oggi la Regione ci ha fornito dopo mesi di attesa. C’è un rischio concreto per la salute dei cittadini e sono necessari provvedimenti urgenti di tutela». È la richiesta di Piccinini. Che continua: «Il glifosato non c’era semplicemente perché nessuno si prendeva la briga di cercarlo. I valori peggiori sono a Cesenatico nel Canale Fossatone con 1,2 microgrammi/litro per il glifosato, 12 volte il valore limite di 0,1, ed a Ravenna Canale dx Reno (Ponte Zanzi) per l’Ampa (il suo metabolita di degradazione) con 6,1 microgrammi per litro, valore altissimo che dice quanto sia persistente la situazione di inquinamento. Su 20 campionamenti solo in tre casi i valori sono inferiori ai limiti e comunque il pesticida è presente in concentrazioni significative. Sono necessari controlli più diffusi sulle acque superficiali, controlli che vanno estesi anche a quelle di falda e per uso potabile, ma anche su prodotti della filiera agricola e sugli uomini. Ma soprattutto la giunta regionale, in una situazione di pericolo per la salute dei cittadini, deve intervenire subito a cominciare dalla declinazione regionale del Pan (il Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari) che deve vietare l’uso di questo diserbante».

Secondo le linee di indirizzo regionali emanate ad aprile, solo in caso di effettiva necessità si potranno realizzare trattamenti fitosanitari nelle aree urbane, ma in quel caso dovrà essere fornita un’informazione preventiva alla popolazione, con l’apposizione, 24 ore prima della data dell’intervento, di un’apposita cartellonistica. Inoltre, con un anticipo di almeno 10 giorni, dovrà essere effettuata la notifica del trattamento alle autorità competenti, contenente una serie di informazioni quali la sostanza utilizzata per il trattamento e le caratteristiche tecniche delle attrezzature utilizzate.

Il gliofosato Il gliofosato è un erbicida la cui pericolosità per la salute è stata fino ad ora oggetto di opposti pareri da parte di diverse Agenzie internazionali. In attesa del pronunciamento definitivo della Agenzia chimica europea sui rischi per la salute, la Ue ne ha prorogata a tutto il 2017 la commercializzazione affidando però agli Stati membri la possibilità di introdurne limitazioni sul proprio territorio.

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