Il 24 settembre la multisala organizza una giornata dedicata ai mostriciattoli. Ospite Loris Pagano
Il gioco si ispira all’ambientazione fantasy di un cartone animato giapponese in cui dei mostriciattoli (Pokemon è la contrazione di pocket monster) sono arrivati sulla Terra: hanno poteri speciali, possono evolversi e gli uomini possono catturarli e addestrarli per combattere contro quelli di altri allenatori. Nulla di mai visto ma la particolarità che ha contribuito al boom del gioco è la capacità di sfruttare le potenzialità che solo uno smartphone può abbinare: una fotocamera e un sensore Gps. Questo fa sì che i Pokemon da catturare appaiano sullo schermo del telefonino come se fossero davvero nel contesto reale che ci circonda: su un marciapiede, sulla scrivania dell’ufficio, sulla panchina del parco. Inquadrando l’ambiente con la fotocamera come se si stesse facendo un video e grazie a un artifizio grafico chiamato realtà aumentata, sullo schermo compare la bestiolina. La cattura avviene compiendo azioni sullo schermo touch (nello specifico va simulato il lancio di una sfera chiamata pokeball) e poi bisogna fisicamente spostarsi altrove utilizzando il telefono come un navigatore sulle mappe di Google Maps per individuare altri animali allo stato selvatico per la cattura. È diventato fenomeno enorme per i grandi numeri fatti dal momento del lancio (negli Usa il 7 luglio, in Italia dal 15): è stata l’applicazione più scaricata in assoluto nella prima settimana.