Ancisi (Lpr) vuole aprire le scatole cinesi della società pubblica delle case popolari

Il consigliere comunale di opposizione riprende la lettera di denuncia di alcuni dipendenti di Acer e chiede i bilanci

L’azienda pubblica Acer che gestisce quasi cinquemila case popolari in provincia di Ravenna è al centro di una interrogazione presentata dal consigliere comunale Alvaro Ancisi (Lpr) per fare luce su alcuni aspetti come bilanci, assunzioni e fusioni partendo da una segnalazione recapitata a Palazzo Merlato a fine settembre e firmata “Dipendenti Acer” (il testo integrale dell’interrogazione di Ancisi è scaricabile dal link in fondo alla pagina).

Collegandosi ai contenuti di quella denuncia, il decano dell’opposizione è convinto che la questione più importante riguardi i bilanci di Mpr, la società di scopo creata da Acer per le manutenzioni degli stabili e già definita dallo stesso Ancisi nel 2013 «un carrozzone-bis inventato da Acer»: «Composta da Acer e dalle solite note cooperative di sinistra, è in piedi dal 2004, le hanno affidato tutte le manutenzioni senza la doverosa gara d’appalto, non si sa quanti dei nostri soldi ci abbiano buttato dentro». A gennaio 2013 Acer dispose la liquidazione per incorporazione della sua società e Ancisi all’epoca diceva: «Viene liquidata non si sa con quanti dei nostri soldi ai soci privati, gli unici che ci guadagnano sempre, e si vantano di “diminuire i costi aziendali ed amministrativi e semplificare il funzionamento interno”. Ma hanno pagato due inutili direttori, due inutili presidenti, due inutili consigli di amministrazione». Il consigliere di opposizione fa presente che dal bilancio 2013 di Acer si ricava solo che «le spese generali hanno subito un incremento di circa 440mila euro per effetto dei costi derivanti dalla fusione per incorporazione della società Mpr, a fronte dei quali solo in parte si registrano ricavi corrispondenti».

La lettera dei dipendenti, portata all’attenzione dell’opinione pubblica da Ancisi, punta l’attenzione anche su alcune assuzioni che sarebbero state fatte «a totale discrezionalità, anche se c’era una graduatoria in essere a seguito di un concorso». Una circostanza che avrebbe portato all’apertura di un fascicolo di indagine dopo la denuncia di una una concorsista in ottima posizione in graduatoria. Per questo la guardia di finanza avrebbe già fatto visita agli uffici di Acer.

«A prescindere dalla severa riprovazione politica sullo sciagurato meccanismo di scatole cinesi con cui la gestione delle case popolari pubbliche è stata per lungo tempo intricata con società quali Mpr e Luma, il problema di fondo, da sottoporre a stretta verifica di legittimità, è come sia stata possibile, ai sensi del codice civile che non pare ammetterla, la fusione per incorporazione di società di diritto privato in un ente pubblico qual è Acer, stante inoltre il quadro normativo europeo che disciplina le esigenze di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica».

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