Evade dai domiciliari 12 volte in 20 giorni 27enne incinta ora starà in carcere

Usciva di casa per visite mediche ma rientrava solo dopo molte ore dalla dismissione dal pronto soccorso

Le visite mediche legate alla gravidanza erano il motivo per le uscite di casa dove era agli arresti domiciliari ma la permanenza fuori si prolungava ben oltre il tempo necessario: in venti giorni è stata denunciata dodici volte per evasione e alla fine il giudice ha ordinato che una 27enne di Casola Valsenio venisse portata in carcere. «Fa uso strumentale delle condizioni di avanzata gravidanza e non osserva le prescrizioni imposte», la motivazione della corte di appello di Bologna.

Il 13 ottobre i carabinieri di Casola sono rimasti per molte ore appostati nei paraggi dell’abitazione della donna e l’hanno vista rientrare solo in tarda serata, molte ore dopo le dimissioni dal pronto soccorso di Faenza dove era stata visitata a seguito di un malore. È quindi scattato l’arresto in flagranza. La striscia di dodici evasioni, tutte documentate dai militari al comando del luogotenente Maurizio Macaro, è la motivazione alla base della decisione del tribunale.

I giudici, valutato lo stato interessante della donna che è prossima a partorire, hanno disposto che venga trattenuta all’Icam di Venezia, acronimo che sta per Istituto a custodia attenuata per detenute madri: una struttura detentiva più leggera, istituita con una legge del 2011, dove può essere scontata la custodia cautelare di donne incinte o madri di prole non superiore a sei anni. In italia gli istituti di questo tipo si trovano a Milano, Venezia e Cagliari.

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