Con 2mila euro un suggeritore illegale al quiz per la patente: quattro arrestati

Attraverso un foro nei vestiti un telefonino nascosto inquadrava il test per i complici all’esterno poi le risposte giuste tramite auricolare

Non sapevano l’italiano ma rispondevano correttamente alle 40 domande del quiz per la patente di guida, bastava tenere la schiena dritta o appoggiare il gomito al tavolo per reggersi il mento: così la telecamera nascosta nel polsino o sotto la maglietta inquadrava lo schermo delle domande e consentiva ai suggeritori all’esterno di fornire la risposta esatta tramite un auricolare nascosto. L’assistenza costava da 1.500 euro a 2.500.

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ravenna, sulla scorta degli elementi raccolti in due anni di indagini condotte dalla polizia stradale e coordinate dal procuratore Alessandro Mancini, ha disposto misure cautelari per sette uomini di nazionalità pakistana ritenuti i promotori di un’associazione per delinquere attiva in varie parti d’Italia e finalizzata a indurre in errore i pubblici ufficiali della motorizzazione civile che certificavano il superamento della prova teorica. All’alba del 13 novembre gli agenti hanno eseguito l’ordinanza: un arresto a Modena, due a Brescia e uno a Sant’Agata sul Santerno dove viveva il 28enne ritenuto il capo (gli altri tre del gruppo risultano latitanti).

Nel corso delle indagini 36 persone in diverse sessioni di esame sono state colte in flagranza con l’apparecchiatura illecita installata addosso. Altre nove patenti invece sono state sequestrate perché si ritiene che siano state conseguite in maniera illegale. In totale gli indagati sono 55: nella quasi totalità dei casi si tratta di cittadini pakistani, contattati sul territorio nazionale dai vertici del gruppo che proponevano la possibilità di ottenere la patente B con facilità iscrivendosi da privatisti ai test in diverse sedi italiane. Tra gli indagati un solo italiano, uno studente 25enne di Sant’Agata che nelle intercettazioni chiamavano “il bianco”: l’aveva reclutato il boss per le sue competenze informatiche.

Trovare nuovi stratagemmi tecnologici era infatti una necessità continua per la banda, per rendere l’imbroglio meno riconoscibile. Inizialmente veniva sfruttata la possibilità concessa ad ogni candidato di poter ascoltare in cuffia la lettura delle domande a video: nascondendo sotto alle cuffie un auricolare dotato di microfono erano in grado di essere in contatto con i suggeritori davanti a un computer con le risposte esatte in auto all’esterno degli uffici della motorizzazione oppure a casa. Poi rendendosi conto che richiedere le cuffie attirava l’attenzione degli esaminatori il gruppo si è evoluto: sotto alla maglietta un cellulare fissato al petto con nastro adesivo e la telecamera rivolta in avanti per inquadrare lo schermo attraverso un foro nel tessuto e trasmettere con una videochiamata, nell’orecchio un auricolare più piccolo di una moneta da un centesimo collegato a un altro telefonino nascosto che serviva solo per ascoltare.

NATURASI BILLB SEMI FAVE PISELLI 17 – 26 05 24
RFM 2024 PUNTI DIFFUSIONE AZIENDE BILLB 14 05 – 08 07 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24