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    Categoria: società

«Emissioni della Bunge maleodoranti ma non nocive per la salute»

Sequestrato lo stabilimento che lavora semi oleosi: il fermo potrebbe essere evitato se saranno presi impegni per ridurre l’impatto dei gas

Le emissioni non sono ritenute nocive per la salute della popolazione ma hanno una puzza eccessiva che ha causato episodi di malessere con nausea e problemi respiratori tra i residenti di Porto Corsini e Marina di Ravenna, al punto da ritenere la sussistenza di un reato che riguarda emissioni di gas, vapori o fumi. È la precisazione che il procuratore capo di Ravenna, Alessandro Mancini, ha ritenuto di voler aggiungere a ulteriore chiarimento del provvedimento firmato insieme al sostituto Cristina D’Aniello per il sequestro preventivo dello stabilimento Bunge eseguito dai carabinieri il 19 novembre.

Lo stabilimento è ancora operativo: l’attività procede a ciclo continuo e occorrono 72 ore per fermare le macchine. Una eventualità che potrebbe non arrivare mai. Infatti a distanza di 48 ore dalla notifica del sequestro, nel pomeriggio di oggi, è in agenda un vertice negli uffici della procura tra i magistrati e i legali dell’azienda che si occupa di lavorazione di semi oleosi e oli vegetali e prodotti derivati: eventuali impegni concreti dalla direzione Bunge per mettere in atto idonei strumenti a ridurre l’impatto dell’attività sull’aria circostante potrebbero essere la condizione sufficiente per avviare un percorso condiviso verso il dissequestro del sito sulle banchine del Candiano.

«Non ci siamo pentiti del provvedimento che abbiamo preso – ha affermato Mancini incontrando la stampa – ma non siamo alla ricerca del consenso: comprendiamo le questioni occupazionali ma non al punto da permettere un reato. Il sequestro è stato un provvedimento legittimo e doveroso». Che contiene già le autorizzazioni per la società a fare tutto il necessario per ridurre le emissioni: «La riduzione dei comportamenti che configurano il reato ipotizzato portano alla revoca del sequestro».