Paglia (Si) in visita al Cpa di Conetta «Modello fallimentare di accoglienza»

Il deputato ravennate di Sinistra Italiana dentro alla struttura per migranti, teatro di disordini dopo il decesso di una 25enne

«L’ospitalità è un dovere civile e respingiamo al mittente ogni farneticazione come quella indegna, guarda caso di parte leghista, di equiparare lo smaltimento dei rifiuti all’accoglienza dei migranti». È il messaggio indirizzato alle destre emiliano-romagnole da alcuni esponenti di Sinistra Italiana, tra cui il deputato ravennate Giovanni Paglia, a proposito del trasferimento nei centri di accoglienza dell’Emilia Romagna di cento migranti presenti fino a ieri nel centro di prima accoglienza di Conetta (Venezia), noto alle cronache in questi giorni a seguito della rivolta scoppiata dopo la morte di una 25enne ivoriana richiedente asilo e visitato proprio oggi, 4 gennao, da Paglia e il collega Nicola Fratoianni.

«La nostra terra, l’Emilia Romagna – dicono ancora i rappresentanti di Si – è chiamata a far fronte all’emergenza migranti generata dalla mancata disponibilità della maggior parte dei comuni del Veneto, amministrati dalla Lega Nord, di far fronte alle proprie responsabilità».

Ed ecco le considerazioni dopo la visita al Cpa: «Abbiamo potuto riscontrare in prima persona, e non era certo la prima volta, come l’esperienza di Conetta rappresenti lo specchio di un modello fallimentare di accoglienza, basato sui grandi campi e su una logica solo emergenziale. Quel che nel nostro Paese e nella nostra regione continua a mancare è un piano nazionale di accoglienza diffusa, modello suggerito dalle tante associazioni che tentano di tutelare i diritti dei migranti e dei rifugiati. La soluzione al problema deve essere strutturale e orientata da un approccio solidale, non determinato dal profitto per pochi». La possibile riapertura dei Cie (centri di identificazione ed espulsione) – come prospettato dal ministro dell’Interno – per la velocizzazione delle procedure di rimpatrio secondo Sinistra Italiana è agli antipodi rispetto ad una proposta di sinistra e progressista.

La notizia del trasferimento dei cento migranti in Emilia Romagna è al centro di un’interrogazione dei consiglieri regionali Galeazzo Bignami e Enrico Aimi (Forza Italia) che chiedono alla Giunta Bonaccini per quali motivi non si sia opposta a questa decisione: «L’Emilia Romagna ha da tempo superato i limiti delle quote di accoglienza assegnate: già a fine novembre la Commissione parlamentare di inchiesta riportava che la ‘capienza’ della regione dovrebbe essere di 8376 posti (suddivisi su 774 strutture) mentre le presenze accertate di migranti sono 10.402». I consiglieri vogliono anche sapere in quali strutture saranno ospitate queste persone, a quanto ammonteranno i costi e a carico di quali soggetti.

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