Non solo piazza Kennedy: dal Candiano al mercato coperto, tra ritardi e promesse

Panoramica tra alcuni progetti attesi da anni ma non ancora
realizzati. Intanto in primavera la riapertura dei Tre Ponti…

Con l’annuncio dei giorni scorsi della sua riapertura in febbraio, si certifica in 8-9 mesi (su 12 in tutto di cantiere previsti) il ritardo del progetto di piazza Kennedy, partito già peraltro un paio d’anni dopo le previsioni iniziali. Ma non è certo l’unica opera in ritardo del territorio ravennate: in occasione di questi primi giorni dell’anno abbiamo fatto una veloce panoramica tra previsioni sballate e promesse mancate del 2016.

Restando in centro storico, sorte simile è toccata per esempio al cantiere del mercato coperto, fermo per quattro mesi a causa di ritrovamenti archeologici, con un muretto medievale ora messo in salvo e lavori in procinto di entrare nel vivo, con l’inaugurazione però aggiornata alla primavera del 2018, un anno dopo le previsioni all’apertura del cantiere nell’ottobre del 2015 (senza contare che originariamente l’apertura al pubblico era stata prevista addirittura nel 2012). Si tratta come noto di un investimento da oltre 7 milioni di Coop Adriatica che ha coinvolto nel progetto il Molino Spadoni per un grande contenitore di gastronomia e cultura, con tanto di birrificio e cioccolateria artigianale, su due piani.

Avrebbe dovuto aprire nel 2016, secondo il timing fornito dalla Curia due anni prima alla presentazione del progetto, la biblioteca e l’archivio arcivescovile ancora invece in corso di realizzazione all’ex cinema Roma, mentre secondo le più ottimistiche previsioni avrebbe potuto inaugurare già a fine 2015 il rinnovato palazzo Guiccioli, su via Cavour, al centro di un imponente progetto di recupero della Fondazione Cassa di Risparmio, che vi sta realizzando due musei (su Lord Byron e il Risorgimento) oltre a esercizi commerciali: il taglio del nastro è ora slittato – pare – entro la primavera del 2018. Nello stesso periodo quindi di quello al grande museo archeologico di Classe, frutto di un investimento di oltre venti milioni di euro, che verrà inaugurato addirittura con circa 14 anni di ritardo rispetto alla primissima previsione.

Passando alle infrastrutture, meriterebbe un capitolo a parte l’annosa questione dei fondali del canale Candiano, il cui progetto definitivo è il primo impegno (oltre che la prima priorità individuata dal sindaco per il 2017) del nuovo presidente dell’Autorità portuale, tra gli enti (insieme a Comune, Regione e Rfi-Rete Ferroviaria Italiana) che nel giugno del 2015 hanno inoltre firmato il protocollo d’intesa che impegnava tra le altre cose Rfi a presentare il progetto definitivo entro il 2016 della soppressione del passaggio a livello in via Canale Molinetto, a Ravenna. Dal Comune ci dicono che è in corso ancora invece solo lo studio di fattibilità per la realizzazione del sottopasso e del progetto neanche l’ombra. Nel corso della presentazione alla stampa di quel protocollo d’intesa si ipotizzava anche la realizzazione entro il 2016 del nuovo sottopasso pedonale della stazione, prolungamento di quello esistente, che dovrà spuntare a pochi passi dal canale Candiano, in Darsena, dove nel frattempo avrebbe dovuto sorgere un bar-infopoint con tanto di restyling del (vecchio) sottopasso. E invece ancora nulla. Così come al momento sono stati eseguiti solo i sondaggi archeologici del nuovo sottopasso e si è in attesa del via libera definitivo della Soprintendenza per un progetto da 1,5 milioni di euro, finanziato interamente da Rfi.

Infine da segnalare l’attesa riapertura completa, la prossima primavera, dell’incrocio dei Tre Ponti, chiuso dall’ottobre del 2014 con conseguenti disagi per l’uscita da Ravenna Nord e la riapertura prevista un anno dopo ad agosto 2016…

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