«Veleno sparso all’ex Banana Republic: morti 14 gatti di una colonia felina»

La segnalazione di una volontaria, usato un insetticida da agricoltura rilevato dalle analisi: «La questione va affrontata»

Un insetticida, usato abitualmente in agricoltura, sparso in una zona dove è stanziata una colonia felina: risultato quattordici gatti morti, tra cui anche quattro di proprietà di famiglie che abitano nei pressi. È quanto accaduto a Lido Adriano, nell’area dell’ex discoteca Banana Republic: l’avvelenamento risale a novembre ma è la lettera di questi giorni di una volontaria dell’associazione Ravenna Gatto a rendere pubblico l’episodio. Riceviamo e volentieri pubblichiamo per dare spazio alla vicenda e alle domande che si pone la volontaria.

Gentile Redazione,

non ricordo di aver letto nulla che riguardasse la notizia dell’avvelenamento di 14 gatti avvenuta il 22 novembre scorso a Lido Adriano nell’area dell’ex Banana Republic, già tristemente famoso per il suo irrisolto e irrisolvibile stato di degrado e criticità. In quel posto è stato perpetrato uno dei più odiosi e vigliacchi gesti verso creature indifese, che si vanno ripetendo in periodi e luoghi diversi.

Capisco che sono tempi grami per soffermarsi a parlare di animali, bersagliati come siamo da catastrofiche notizie di eventi naturali e sociali di una violenza e gravità che lasciano atterriti, ma non si può lasciar passare sotto silenzio episodi di ordinaria inciviltà sul nostro terriorio che sconcertano e allarmano chi con abnegazione e fatica custodisce animali che il più delle volte sono il frutto di un dissennato comportamento umano: non occorrono molte spiegazioni, il problema dell’abbandono è a conoscenza di tutti.

La carcassa di uno di questi gatti inviata, attraverso l’Ausl, all’Istituto zooprofilattico di Lugo e Brescia ha dato esito positivo: la sostanza tossica propinata è un insetticida usato in agricoltura per proteggere le colture di patate e aglio. Non sono una esperta del settore, ma mi chiedo: quante patate e quanto aglio sono stati piantati in quel cesso di posto? E da chi? E perchè in un’area privata? Si sa che in teoria i gatti liberi, per legge, possono avere habitat in area pubblica e privata, abitata o non e il loro alimentatore può accedervi con regolare permesso, e questo è il nostro caso, ma il piantatore di aglio e patate, da chi è stato autorizzato a sparpagliare veleno, in quello che sembra un porto di mare?

Mi dicono che il veleno usato è inodore e insapore e mi dicono che sono rimasti uccisi anche 4 gatti di proprietà che giravano tranquilli nella zona, oltre al gruppo numericamente più consistente appartenenti ad una colonia censita dal Comune e seguita da una volontaria da molti anni. Inodore e insapore, praticamente invisibile come quel gran personaggio coraggioso e audace che ha distribuito il veleno nelle pappe: complimenti!

L’Ausl ha fatto la sua parte e gliene siamo grati: tempestivamente ha segnalato al Comune e al Prefetto quanto accaduto e inviato notizia di reato alla procura della Repubblica. Ora, anche se in ritardo, chi di dovere all’interno dell’amministrazione comunale deve installare sul luogo la necessaria tabellonistica per evidenziare un potenziale pericolo per persone ed animali. Che si fa? Ci si muove, se ne parla o si trovano mille motivi per non affrontare questa situazione? In fondo, si tratta solo di 14 gatti e non è certo il problema più urgente che possa interessare la città. Vorrei che ogni tanto qualcuno rispondesse e intervenisse responsabilmente anche se l’argomento non lo reputa di pubblico interesse.

Vi ringrazio dell’attenzione e vi porgo cordiali saluti.

Stefania Mancini
Associazione Onlus Volontari Ravenna Gatto

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