Il ravennate lavora nella Silicon Valley: «Per le aziende può servire la consulenza di un white hat, un pirata etico»
Con l’avvento delle nuove tecnologie abitazioni ed uffici possono venire controllati da remoto: «Questo ha generato una crescita di quella che in termini tecnici viene definita la superficie di attacco, ovvero risorse che un malintenzionato può provare a sfruttare. Non mi sorprende pertanto che Cybersecurity Ventures abbia stimato che nel 2021 il crimine cibernetico costerà alla società 6 triliardi di dollari, con una crescita annuale superiore al 12 percento». Secondo Sama le aziende dovrebbero consultare un white hat, ossia un hacker etico, mettendo in atto un protocollo per la salvaguardia delle risorse digitali: «Per quanto riguarda invece noi utenti, nella nostra quotidianità possiamo in primis usare un password manager per generare password random, abilitare l’autenticazione a due fattori ed evitare software pirata che potrebbe contenere dei malware».