Engim: «Dai ragazzi sbadigli di fronte ai classici film e letture sull’Olocausto»

L’istituto di formazione spiega la scelta di un percorso sensoriale in cui gli studenti verranno bendati e mangeranno pane secco

«Negli ultimi anni visioni di film, letture di Levi, visite a mostre, testimonianze di superstiti. Nei nostri ragazzi sbadigli, indifferenza, estraneità». Così i vertici della sede ravennate dell’Engim, ente regionale di formazione professionale, spiegano la scelta di proporre a 250 ragazzi in occasione del Giorno della Memoria un’esperienza sensoriale per rivivere gli orrori di un campo di concentramento. Bendati, con un pezzo di pane secco tra miasmi e rumori di guerra per rivivere l’orrore dei lager (vedi articoli correlati): insomma un tentativo per stimolare maggiormente l’attenzione dei ragazzi vista «la crescente preoccupazione di non riuscire a parlare al loro cuore in un giorno tanto importante».

La comunicazione dell’Engim, pur senza contenere espliciti riferimenti, arriva dopo le critiche partite dal deputato ravennate Giovanni Paglia (Sinistra italiana) che invitava l’ente a rinunciare all’iniziativa: «Abbiamo deciso di metterci in gioco, di creare qualcosa di nuovo che non escludesse le precedenti esperienze, di non dimenticarle. “La necessità è la madre delle invenzioni”, diceva qualcuno e la nostra necessità era lasciare un segno profondo che fosse motivo di riflessione. Ci siamo inventati questa esperienza sensoriale, che è solamente una tappa del nostro percorso. L’abbiamo inserita in un sistema multimediale, coinvolgente, che sfruttasse tutti gli strumenti che una scuola può avere a disposizione». Paglia, invitato dall’Engim, parteciperà all’iniziativa.

Nella nota inviata alla stampa l’Engim ricorda che la giornata della memoria è sempre stata accompagnata «in un percorso che dura tutto l’anno attraverso tutti gli strumenti educativi che peschiamo dalla nostra memoria e che abbiamo già citato: letture, film, poesie, incontri, lavori in aula e anche un laboratorio sensoriale». Un percorso che si concluderà proprio ad Auschwitz «dove 80 studenti provenienti da tutta Italia e dagli oltre 20 istituti Engim sparsi per la penisola, si incontreranno per condividere, per ascoltare, per toccare, guardare, per respirare e comprendere. Non è il primo anno che facciamo questa esperienza sensoriale e la prima volta i risultati hanno stupito anche noi. Forse l’obiettivo che ci eravamo prefissati era stato raggiunto, forse eravamo andati addirittura oltre, stimolando la loro curiosità e le loro capacità critiche e di approfondimento. Ora quest’esperienza fa parte della loro memoria e della nostra. Ora fa parte della nostra offerta formativa per far sì che ogni giorno sia buono per ricordare».

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