L’attacco del sindacato che chiede provvedimenti strutturali
Le mancate sostituzioni del personale che cessa la propria attività o riesce a ottenere un trasferimento, secondo i sindacati, «i tempi lunghissimi per avere la reale sostituzione di incarichi a tempo determinato scaduti, le aspettative, le gravidanze e le malattie costringono da tempo gli operatori a inaccettabili doppi turni e a rientrare in servizio nei loro periodi di riposo».
«Queste modalità – termina la nota –, oltre a una dubbia legittimità contrattuale, determinano un carico eccessivo di lavoro e una forte pressione psicologica che logorano le forze e la disponibilità. Nonostante tutto, gli operatori stanno garantendo l’operatività dei reparti con competenza, sorretti dal loro senso etico e orgoglio professionale. Questa condizione, da tempo portata all’attenzione della Direzione e affrontata con sporadici provvedimenti “tampone”, non accenna a trovare soluzione, come non ha ancora trovato risposta la richiesta di verificare criteri adottati dall’Ausl per l’applicazione degli accordi regionali recentemente sottoscritti in merito all’acquisizione delle risorse umane».
Cgil e Fp Cgil della provincia di Ravenna chiedono quindi che la Direzione aziendale intervenga «immediatamente con soluzioni strutturali».
«È necessario rivedere l’attuale organizzazione del lavoro, fissare adeguati standard minimi di personale e garantirne la copertura in maniera omogenea e uniforme in tutta l’Azienda. Cgil e Fp Cgil ribadiscono l’urgenza degli interventi e la grande preoccupazione perchè in queste condizioni si rischia di pregiudicare i livelli di sicurezza per i dipendenti e per i pazienti».