In programma incontri nelle scuole e un appuntamento aperto al pubblico al Magazzino del Sale
La cittadinanza potrà conoscerla e ascoltarla lunedì 5 giugno alle 20.30 al Magazzino del Sale Torre: un incontro pubblico con la presenza delle associazioni di volontariato cervesi.
L’ospite visiterà anche a Ravenna e sarà ricevuta per un saluto dal prefetto Francesco Russo, dal sindaco Michele de Pascale e da altre autorità provinciali.
«Il 13 settembre 2015 – riportiamo la nota del Comune di Cervia in cui viene ricostruita la storia – Cervia ha ricevuto da Aalen, città gemellata tedesca,una piantina di ginkgo biloba proveniente dai semi dell’unico albero che ora ha circa 200 anni, sopravvissuto alla bomba atomica di Hiroshima. La pianta è stata consegnata dal sindaco di Aalen Thilo Rentschler alla delegazione cervese cui faceva parte anche la consigliera comunale Antonina Cenci. In Italia la pianticella ha trovato la sua dimora nel parco della scuola elementare di Montaletto. È stata piantata il 14 ottobre 2015 alla presenza del sindaco, di altre autorità e dei bambini della scuola che hanno colto l’evento con grande gioia. La pianticella, a cui è stato attribuito il nome di “Pacifico”, è diventata essa stessa ambasciatrice di Pace. La piantina ha destato la curiosità dei bambini i quali si sono chiesti il perché di tale collegamento Giappone-Germania-Italia e tante le domande sulla pace e sul perché della necessità che il mondo viva la Pace. A seguito di una corrispondenza tra il segretariato di “Mayors for Peace” (sindaci per la pace), a cui aderisce la città di Cervia fin dal 2006, si è giunti a conoscenza delle testimoniane di sopravissuti alla bomba atomica. A fare da tramite in lingua inglese è stata la consigliera Cenci forte anche di reminiscenze universitarie di Giapponese. Il primo incontro via Skype con l’hibakusha (sopravvissuta all’esplosione atomica) giapponese, signora Tamiko Shiraishi, è avvenuto il 19 febbraio 2016 alla presenza del sindaco Luca Coffari, l’assessore Gianni Grandu e il dirigente scolastico Paola Falconi. Gli alunni delle classi quarta e quinta della scuola Primaria sono rimasti talmente toccati emotivamente ed entusiasti e incuriositi tanto da ripetere nuovi incontri con la signora fino ad invitarla a venire in Italia per conoscerla personalmente. Testimone di questa drammatica esperienza dovuta alla bomba atomica può meglio descrivere gli effetti nocivi e portatori di morte della stessa e la terribile conseguenza del l’emarginazione e derisione vissuta da parte di coloro che la costringevano a vivere in un contesto di isolamento nel suo stesso ambiente. All’età di 60 anni circa, appena pensionata ed in occasione della morte di sua madre, le sono riaffiorati con insistenza gli episodi del suo triste passato che erano dentro di lei ma che cercava sempre di soffocare. Il nuovo dolore ha riaperto le ferite di cui soffriva e nel contempo le hanno dato la forza di raccontarlo agli altri e di testimoniarlo con la propria persona diventando una attiva ambasciatrice di Pace attraverso le sue azioni nel volontariato».