Liberato in mare un trigone viola, curato dopo essere rimasto impigliato nelle reti

Sono sei gli elasmobranchi lasciati liberi in mare questa estate, con tanto di targhetta per il monitoraggio

Camilla CvrÈ andata a buon fine in questi giorni al largo della costa ravennate la sesta liberazione stagionale di elasmobranchi, sottocalsse di pesci di cui fanno parte squali e razze. Si tratta di un progetto a cui partecipa anche il Circolo Velico Ravennate, in collaborazione con il Cestha (il Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat presso la sede riqualificata del vecchio mercato ittico di Marin di Ravenna),  a cura delle università di Bologna, Padova e il Cnr Ismar di Ancona, che prevede di dotare gli esemplari liberati di una targhetta riconoscitiva per il monitoraggio degli spostamenti migratori.

Foto CvrCamilla – questo il nome dato all’ultimo esemplare liberato, in onore dell’istruttrice di vela che ha accompagnato la spedizione – è un trigone viola femmina, recuperata qualche settimana fa impigliata nelle reti dei pescatori locali che si erano visti impossibilitati al rilascio diretto in mare (si tratta di animali che non hanno alcun valore commerciale) e finita, gravemente ferita, in cura presso il Cestha. La degenza in ambiente controllato ne ha permesso una ripresa e, quando si è reso necessario il rilascio in mare aperto, il Circolo Velico Ravennate si è offerto di mettere a disposizione staff e gommone.

«Questa collaborazione – si legge in un comunicato del Cestha – si aggiunge alle altre già in corso, come quelle con le Università o con le marinerie, portando un altro tassello per la rinascita e conversione ad attività di ricerca e sviluppo del vecchio mercato ittico di Marina di Ravenna, progetto iniziato nel 2015».

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