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Una petizione contro l’inizio della scuola posticipato in regione al 17 settembre

Firmano più di 250 docenti, genitori e studenti. L’assessore: «Ne parleremo in novembre»

No all’ipotesi di apertura posticipata dal prossimo anno scolastico il terzo lunedì di settembre per favorire il turismo balneare. Lo scrivono più di 250 docenti, genitori, studenti e cittadini in un appello al Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna, che da oggi si può firmare anche on line, promosso dal comitato bolognese Scuola e Costituzione.

«Indignati da questa proposta di sottomissione della cultura e della scuola a interessi di mercato», i firmatari chiedono invece alla Regione «un calendario scolastico con tempi distesi, rispettosi delle esigenze didattiche, dei tempi di apprendimento degli studenti e di quelle sociali dei genitori». Quindi «inizio delle lezioni anticipato il più possibile», anche «per garantire i 200 giorni di lezione previsti per legge che possono essere ridotti da eventi come elezioni, ordinanze dei sindaci, calamità naturali». La legge Gelmini – ricorda la petizione – «ha già ridotto drasticamente dal 2008 le ore di lezione settimanali e altri tagli sono intollerabili».

Sul fronte del calendario scolastico, ha osservato in una nota, l’assessore regionale alla Scuola, Patrizio Bianchi, «nessuna decisione è stata ancora presa e su un tema come il calendario scolastico la posizione di famiglie, genitori e insegnanti è ovviamente importante e attesa. Come già detto – ha concluso Bianchi – ne parleremo a novembre nella Conferenza regionale del sistema formativo, dove sono rappresentati tutti i soggetti interessati».

E sull’argomento si è espressa anche la Federalberghi dell’Emilia-Romagna. «Confermiamo come sempre la nostra disponibilità ad un confronto su questo tema con la Regione – spiega l’associazione – fermo restando che siamo per la cultura e per la scuola, essendo anche noi genitori prima ancora che imprenditori. Siamo sicuri – viene aggiunto – che le decisioni future terranno conto delle esigenze di tutti: studenti, famiglie, lavoratori, economia regionale, senza limitare l’attività scolastica». A giudizio degli albergatori regionali, ancora, «da alcuni anni a questa parte l’inizio dell’anno scolastico suscita purtroppo polemiche che coinvolgono anche gli operatori del turismo balneare dell’Emilia-Romagna.Tutto è nato da una richiesta della categoria, di spostare di due giorni, dal venerdì al lunedì successivo, l’inizio delle lezioni scolastiche. È bene ricordare – viene sottolineato – che il numero dei giorni di lezione, previsti per legge (200 nell’arco dell’anno scolastico), è rimasto invariato. Pertanto – conclude Federalberghi – anticipare l’inizio delle scuole vuole dire di fatto anticiparne la chiusura; tenendo inoltre conto che le singole Istituzioni scolastiche hanno l’autonomia di procedere ad adattamenti del calendario scolastico fatto salvo il numero delle giornate previste». (Ansa.it)