L’artigiana che va controcorrente: «Più Ztl è bello, il centro diventa un salotto»

La bottega di Flora Giugni per trent’anni in via Pasolini sul confine della zona pedonale: «I centri commerciali desertificano»

2131 Via Pasolini

Via Pasolini nel punto in cui finisce la zona pedonale

«Le vie pedonali permettono a residenti e turisti di passeggiare in tranquillità, guardare vetrine, conversare e creare un piacevolissimo salotto. Saranno ancora in molti a ricordare com’era una volta via Salara e come pian piano, grazie alla chiusura in via Pasolini, si sia trasformata nel salottino che è ora».  È la testimonianza in prima persona di Flora Giugni, un’artigiana che per trent’anni ha avuto il negozio-laboratorio nella via che parte dalla centralissima via Cavour e arriva a via D’Azeglio. Ha deciso di prendere in mano carta e penna per raccontare la sua esperienza personale «dopo aver ripetutamente letto lamentele, soprattutto da parte di commercianti, a proposito del progetto di allargamento della Ztl a tutto il centro storico».

Il lavoro di Giugni fondamentalmente consisteva nella confezione di biancheria e accessori per la casa, paralumi, restauro pizzi e ricami antichi. È rimasta in via Pasolini, «precisamente davanti ai paletti che delimitano l’inizio della zona pedonale», fino al 2012 poi si è trasferita in vicolo Gabbiani: «Ho visto e vissuto tutta l’evoluzione della pedonalizzazione della zona. Allora l’asse via Pasolini-via Salara era normalmente attraversato dal traffico delle auto, dei motorini a tutto gas e degli automezzi per portare merci e come tale era una zona un po’ marginale e non particolarmente pregiata. Ad un certo punto il Comune ha deciso di bloccare il traffico mettendo dei panettoni di cemento. I commercianti della zona, allora come oggi, sono insorti e tutte le mattine quando aprivo il negozio trovavo i panettoni spostati e il solito traffico che approfittava del varco riaperto. Questo fintanto che il Comune non si è deciso a mettere paletti fissi (anche quelli sono stati scardinati più volte).  Penso che la parte di via Pasolini anteriore ai paletti è invece rimasta, come allora, una strada di poco pregio usata come rapido parcheggio (abusivo), carico e scarico merci, deposito bici e motorini».

L’artigiana oggi in pensione non condivide affatto le proteste «di chi vuole continuare ad ingombrare il nostro bel centro, che non è affatto desertificato, con auto, furgoni o altro ancora. Se qualcosa può desertificare il centro è il proliferare di grandi centri commerciali che attirano le persone in enormi scatoloni stranianti che nulla hanno a che fare con la bellezza del nostro centro».

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