L’istituto comprensivo Berti organizza una serata aperta al pubblico per riflettere su come usare i social network
Fontanieri vanta 36 anni di carriera in polizia e numerosi incontri con la società civile su questi temi sempre più di stringente attualità. E così i consigli, già dispensati in altre occasioni. Il primo suggerimento è quello di fare squadra e accettare le segnalazioni in arrivo da altre famiglie: spesso i genitori possono avere un occhio più lucido per notare certi comportamenti tenuti dagli amici dei figli e farlo notare ai genitori può essere utile. Secondo: capire che il bullo il cyberbullo è un ragazzino adolescente che spesso vive a sua volta altri tipi di problemi. Terzo, osservare i propri figli: certi cambiamenti, nell’umore o nell’alimentazione, possono essere segnali lanciati senza bisogno di esprimersi a parole. Quarto: fino a una certa età è giusto anche un controllo più spinto sulla loro vita online ma a un certo punto, più o meno sui 14 anni, può fare bene anche responsabilizzarli senza pretendere di conoscere le loro password. Quinto: vietare i social network può solo peggiorare le cose. Sesto: i genitori devono tenersi aggiornati al passo con i tempi.