Vigilantes, il sindacalista: «Spaccate? In centro servirebbero più passaggi»

Lo Giudice (Ugl) conosce il mondo delle 500 guardie giurate in servizio in provincia, scettico sui gruppi Whatsapp: «Meglio affidarsi a professionisti». E insiste sul doppio agente in pattuglia: «Si sarebbe salvato Chianese a Savio»

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Filippo Lo Giudice

«Nel 2018 non è pensabile che le guardie giurate debbano ancora lavorare da sole, per questo stiamo facendo pressioni per cambiare la legge». A parlare è Filippo Lo Giudice, uno dei sindacalisti più attivi sul territorio per quanto riguarda la vigilanza privata. Da 17 anni guardia giurata, Lo Giudice è il responsabile regionale del settore per l’Ugl. Conosce bene la realtà ravennate dove si è consumato l’omicidio di Salvatore Chianese, guardia giurata uccisa in una cava a Savio alla fine del 2015. «Da allora le aziende sono state disponibili e hanno accettato la nostra richiesta di un doppio pattugliamento quando si va in luoghi come quello. Se fosse stato con un collega, Chianese poteva salvarsi».

Il mondo della vigilanza privata a Ravenna si articola in circa 500 dipendenti divisi in una manciata di istituti. «In media ci sono cento guardie giurate per ditta». Per diventare guardia giurata non serve un titolo particolare: è l’azienda che prepara i dipendenti facendo loro frequentare un corso che rilascia l’attestato. «Servirebbero però altri corsi anche dopo l’assunzione: è uno dei temi per il quale ci stiamo battendo».

C’è scetticismo sulle iniziative volontarie dei cittadini tra telefonini e chat: «Credo sia meglio affidarsi a professionisti». Dal 2013 a Ravenna è in vigore un protocollo di intesa con le forze dell’ordine: si chiama “mille occhi sulla città” e prevede una collaborazione stretta tra forza pubblica e servizi privati. Lo Giudice avrebbe anche la ricetta per evitare casi come la scia di furti in centro storico: «Andrebbero intensificati i passaggi: anche se non è la polizia, la guardia giurata fa da deterrente».

Bisogna però fare i conti con le risorse economiche delle aziende e con un contratto che è scaduto dal 2015. «Aspettiamo ancora il rinnovo». La legge del settore non impone il doppio vigilante, anche se – come detto – qualche ditta sta facendo delle aperture. Ci sono però anche casi di abusi: «So di persone che lavorano 13 ore, il mio appello è di rivolgersi al sindacato in questo caso».

Lo Giudice non si è mai trovato in situazione difficili che, tuttavia, non sono mancate ai suoi colleghi: cita come esempio gli assalti a furgoni portavalori in strada. Pure in questo caso aiuterebbe un aumento del numero delle guardie: «Sotto un certo quantitativo di denaro, è previsto che ci siano solo due persone. Io credo ne servano sempre tre: uno guida, uno fa le operazioni di carico e scarico e un terzo guarda le spalle». Questioni di numeri che salvano la vita.

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