I dati dell’attività della struttura gestita da coop e associazioni animaliste. Dal 2004 in giunta c’è una delega per gli amici a quattro zampe. E il Comune organizza anche corsi per i padroni. Al gattile invece 87 mici
A fornire i dati è l’assessore ai Diritti degli Animali, Gianandrea Baroncini. Una delega, la sua, che il Comune di Ravenna ha creato molto presto (nel 2004) e che è ricca di iniziative, come quella del corso per i padroni di cani. Molto spesso, infatti, adottare un cucciolo porta alla sottovalutazione di alcune questioni connesse: la necessità di portarlo a spasso, di addestrarlo, il rapporto con gli altri animali e con l’uomo. Il corso per proprietari di cani si ripete ormai da quattro anni e, assicura Baroncini, «la sala D’Attorre è sempre affollata». Si tratta di cinque serate con vari professionisti che spiegano cosa significa vivere con Fido accanto, gioie e doveri di un’amicizia che dura da sempre.
«Le iniziative sono tante e in questo anno e mezzo abbiamo anche attivato campagne di sensibilizzazione e divulgazione delle norme vigenti». Rientrano nel primo caso, ad esempio, le iniziative contro l’abbandono estivo dei cani. Nel secondo la necessità di spiegare ai padroni l’obbligo di pulire i bisogni del cane e di tenerlo al guinzaglio quando lo si porta a spasso. Il cane, del resto, può rappresentare anche un pericolo per sé e per gli altri: dalle aggressioni agli incidenti stradali. Tutto questo si può evitare e l’ufficio Animali cerca di divulgare al meglio le informazioni utili.
Ci sono poi i gatti: per i mici si sottolinea spesso la necessità della sterilizzazione per evitare la riproduzione eccessiva. Uno dei problemi dei gattili è rappresentato del resto dalla difficoltà di dare in adozione le cucciolate. Al momento nella struttura comunale che si trova su via Trieste ci sono 87 gatti (anche questo dato è aggiornato a fine anno). Sono entrati nel 2017 29 mici, mentre quelli soccorsi dopo un incidente sono stati 27. Le adozioni una ventina. Il gattile è gestito da un’associazione di volontariato “Soli a 4 zampe”. «Si tratta di una struttura fondamentale per diminuire il numero dei gatti randagi», spiega Baroncini. Molti mici però vivono nelle colonie feline, accuditi da varie associazioni. Il numero delle colonie in tutto il territorio comunale è molto alto: 500 quelle presenti oggi, dal 2004 ad oggi ne sono state stimate 800. La legge sulle colonie feline è molto stringente. «È vietato – spiega l’assessore – trasferire una colonia perché si rischia di alterare l’habitat naturale di una zona». I gatti selvatici giocano un ruolo chiave come predatori naturali di certe specie che altrimenti si riprodurrebbero eccessivamente.