I camici bianchi hanno segnalato una situazione di elevata criticità nella gestione del reparto. Il caso finisce anche in Comune
Nel frattempo, però, le «criticità sono peggiorate progressivamente fino a diventare insostenibili». Il documento è alla base di un question time che Alberto Ancarani (FI) e Samantha Tardi (Cambierà) hanno sottoposto al sindaco, chiedendo risposte sui problemi sollevati dai medici. Problemi che si ripercuotono anche sulla salute dei pazienti: «E’ nostra necessità rimarcare il rischio clinico e gestionale elevatissimo correlato alla presenza di un numero di medici notevolmente sottodimensionato rispetto al numero di pazienti a nostro carico», scrivono i dirigenti.
L’organico di Medicina Interna è composto da venti medici, di cui 18 in servizio attivo. Il medico di guardia, uno solo, si trova a gestire fino a 15 ingressi a notte che arrivano dal Pronto Soccorso che si aggiungono ai 120 degenti già presenti, dieci posti letto nel cosiddetto “reparto Polmone”, circa 20 posti nel reparto Post Acuti e «un numero indefinito di appoggi sparsi nell’ospedale», che a gennaio erano arrivati a 64.
Di fronte a questa situazione i medici rivendicano il buon livello di assistenza mantenuto sinora e ricordano che molti giovani colleghi, appena hanno potuto, si sono spostati in altri ospedali del territorio perché «hanno trovato insostenibile il carico di lavoro correlato all’alto rischio clinico». I medici chiedono quindi «collaborazione da parte degli altri reparti ospedalieri» e soprattutto un rafforzamento della pianta organica, anche in vista dell’estate.