In un anno 12mila ricoveri a Lugo. Il punto sulla riorganizzazione Ausl nella Bassa

Adunanza plenaria del consiglio dell’Unione, ospite il direttore generale dell’azienda sanitaria pubblica. I lavori per la realizzazione del Padiglione D saranno finiti entro l’anno e nei primi tre mesi del 2019 saranno trasferiti i servizi

Seduta Plenaria Del Consiglio Dell'Ucbr, 17 Luglio 2018 (3)In un anno all’ospedale Umberto I di Lugo sono stati fatti circa 12mila ricoveri per 250 posti letto totali. Inoltre, sono stati effettuati oltre 1.400 interventi chirurgici di ortopedia e più di mille interventi di chirurgia generale. Sono numeri forniti dalla direttrice sanitaria del presidio ospedaliero Marisa Bagnoli in occasione di un’adunanza plenaria del consiglio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, martedì 17 luglio al Carmine di Lugo, nel corso della quale è stato fatto il punto della situazione sulla riorganizzazione ospedaliera dell’Ausl della Romagna, nonché lo stato di avanzamento del progetto di ristrutturazione del padiglione D del nosocomio locale.

«Negli ultimi due anni l’Ausl Romagna ha aumentato i suoi organici di 600 unità – ha spiegato Marcello Tonini, dg dell’Ausl –. Purtroppo anche noi subiamo il problema, nazionale, dato dal fatto che alcuni medici, soprattutto del Pronto soccorso, ma anche di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia, Anestesia e Radiologia, non si trovano. Un altro problema riguarda il fatto che come Servizio sanitario pubblico non siamo attrezzati adeguatamente per affrontare una situazione in cui si vive più a lungo e quindi ci si porta dietro malattie croniche per tanti anni. In generale, l’immagine uscita oggi dell’ospedale e della sanità lughese è positiva, ma dobbiamo continuare ad impegnarci  affinché vi sia, all’interno dell’Ausl Romagna, una distribuzione delle specializzazioni e delle funzioni che consenta di dare risposte adeguate e di qualità. È bene ribadire che attualmente il 91 per cento dei ricoveri di persone residenti in Romagna avviene nelle strutture sanitarie, pubbliche e private, della Romagna. Si tratta della percentuale più alta di tutte le aziende sanitarie della regione, questo significa che i nostri cittadini hanno fiducia in noi e non vanno a curarsi fuori».

Seduta Plenaria Del Consiglio Dell'Ucbr, 17 Luglio 2018 (4)L’ingegnere Claudia Gallegati, responsabile tecnico dell’ufficio Progettazione e sviluppo edilizio nell’ambito di Faenza e Lugo, ha spiegato i lavori eseguiti e in programma per l’ospedale di Lugo. Tra gli interventi effettuati ci sono quelli che riguardano il Pronto soccorso con la realizzazione dell’Obi e nuovi spazi, lo spostamento del 118 in funzione della creazione, entro l’autunno di una radiologia d’urgenza con nuova apparecchiatura. I lavori per la realizzazione del Padiglione D saranno finiti entro l’anno e nei primi tre mesi del 2019 saranno trasferiti i servizi, così collocati: al piano terra ci sarà la dialisi, al primo piano l’oculistica e otorino, al secondo piano l’oculistica e l’endoscopia digestiva. Sono in progettazione la realizzazione del laboratorio a risposta rapida e la nuova rianimazione che attualmente occupa 900 metri quadrati.

La direttrice del distretto sanitario di Lugo Marisa Bianchin si è concentrata sulle Case della salute, che sono sette in Bassa Romagna (Bagnacavallo, Villanova, Cotignola, Bagnara, Alfonsine, Massa Lombarda e Conselice), e sui suoi servizi. Sono infatti stati avviati la gestione proattiva della patologia cronica, puntando l’attenzione su quelle che coinvolgono larghe fasce della popolazione come il diabete di tipo due. In alcune Case della salute è stata attivata anche la telemedicina con la lettura dell’elettrocardiogramma a distanza per i pazienti con diabete di tipo due.

Infine, Stefano Busetti, direttore sanitario dell’Ausl Romagna, ha evidenziato che viene sempre garantita la copertura del turnover del personale dell’ospedale di Lugo,  così come si tende a fare in tutte le strutture aziendali, e che anzi, oltre alla copertura del turnover al 100 percento, nelle strutture del lughese il personale è aumentato di 30 unità. Il direttore sanitario ha inoltre parlato del reparto di Ostetricia e Ginecologia. «Noi siamo impegnati a garantire in condizione di assoluta sicurezza i circa 2.400 parti che facciamo nell’ambito provinciale nei tre ospedali di Ravenna, Faenza e Lugo – ha spiegato -. Stiamo inoltre lavorando a modifiche del protocollo per far fare i cesarei programmati anche a Lugo e a Faenza. L’evento parto viene anche reso più sicuro attraverso la rotazione di tutti i medici tra le tre sedi. In questo modo il personale può essere in grado di fronteggiare qualsiasi difficoltà».

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