Rilasciata Coco, la tartaruga di mare salvata sulla spiaggia di Lido di Savio

Ha circa quattro anni. Quando fu trovata era in grave stato di ipotermia. A Milano Marittima è tornata in acqua. In Adriatico 75mila Caretta caretta

Attachment (25)La tartaruga marina Caretta caretta Coco, di circa 4 anni, è stata rilasciata questa mattina presso la spiaggia libera di Milano Marittima dopo diversi mesi di ricovero al Centro di Recupero delle Tartarughe Marine di Riccione gestito da Fondazione Cetacea. Questo meraviglioso rettile era stato ritrovato in marzo in grave stato di ipotermia spiaggiato sul tratto di spiaggia di Lido di Savio.

Il rilascio, preceduto da un momento di sensibilizzazione sul tema della responsabilità collettiva rispetto alla protezione e conservazione del mare Adriatico, rientra nelle azioni del progetto Conoscere, Vivere, Proteggere L’Alto Adriatico, presentato dal Centro di Educazione Polo Adriatico di cui è membro anche il Comune di Cervia. L’assessore Giovanni Grandu ha accolto i tanti partecipanti all’evento ricordando la grande attenzione che l’amministrazione Comunale riserva a questi eventi di sensibilizzazione.

Il rilascio è stato effettuato anche grazie al supporto della capitaneria di Porto che ha accompagnato con il suo mezzo Coco alle tre miglia dalla costa e grazie ai ragazzi e le ragazze del Team Real Sailing di M.M. Cervia che hanno preparato la vasca di accoglienza prima del rilascio.

Le ultime rilevazioni dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) censiscono circa 75mila tartarughe marine nel Mare Adriatico, la metà delle quali tra Ancona e Trieste, prevalentemente della specie Caretta caretta, rettili che nascono nello Ionio, nell’Egeo e nel nord Africa e che poi vengono ad alimentarsi nel nostro mare.

L’Adriatico è un mare poco profondo, un paradiso di biodiversità ricco di crostacei, e quindi una sorta di self service per le tartarughe marine. Le loro possenti mascelle possono frantumare senza problemi i gusci duri dei granchi, dei ricci di mare, dei bivalvi ma più frequentemente mangiano spugne, meduse, cefalopodi, gamberetti e pesce. Ma sono diversi, purtroppo, i problemi in cui incorrono questi meravigliosi, dolcissimi animali marini. Possono finire intrappolati nelle reti dei pescatori o ingerire un sacchetto di plastica credendolo una medusa e finire all’ospedale.

Il nord Adriatico è un’area di svernamento e di foraggiamento di tartarughe, sia adulte sia giovani per questo nel 2012 la Regione Emilia Romagna ha istituito una Rete regionale per la tutela delle tartarughe marine.

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