I platani della basilica di San Vitale e della parrocchia di San Pier Laguna a Faenza con 33 metri di altezza svettano in classifica. A Bagnacavallo un pioppo nero ha preso il nome del proprietario che si riposava alla sua ombra
Il pioppo di Bagnacavallo – all’interno dei nove ettari di un’oasi di riequilibrio ecologico e sito di importanza comunitaria accessibile da vicolo Pantaleone – ha forma a candelabro perché collocato in ex piantata e fin da giovane è stato capitozzato e i suoi rami periodicamente tagliati. Era utilizzato come tutore della vite maritata a pioppi neri e aceri campestri, coltivata a pergoletta romagnola. Da oltre 40 anni l’albero non subisce più potature. Il suo tronco è cavo in seguito alla capitozzatura e all’interno ospita molti invertebrati tra i quali il raro Scarabeo eremita odoroso (Osmoderma eremita). Durante la notte escono dalla sua grande cavità decine di grandi limacce che lasciano le loro scie lucenti sulla corteccia.
L’Emilia-Romagna ha partecipato al primo censimento nazionale degli alberi monumentali grazie al lavoro certosino di circa duecento Comuni, con il coordinamento della Regione. Oltre 600 le candidature selezionate che alla fine hanno portato all’iscrizione nella lista nazionale appunto di 106 esemplari, 41 dei quali sotto tutela anche da parte della Regione, grazie alla collaborazione tra il Servizio regionale Aree protette, foreste e sviluppo della montagna, l’Ibacn e il Servizio regionale fitosanitario e l’ex Corpo Forestale dello Stato, oggi Carabinieri forestali.
Per informazioni e per visite guidate: 0545-280898 (Ufficio Informazioni Turistiche della Bassa Romagna) oppure info@poderepantaleone.it.