Quella scuola per atleti, senza interrogazioni di lunedì: il liceo “sportivo”

Allo Scientifico di Ravenna in giugno ci saranno i primi maturandi del nuovo indirizzo. Ne parla il dirigente scolastico Gianluca Dradi

DradiNiente lezioni di sabato, niente interrogazioni di lunedì, scienze motorie, discipline sportive ed economia e diritto dello sport (dal terzo anno) al posto di latino e storia dell’arte. E un’attenzione particolare alle tematiche sportive anche in materie come fisica, scienze, inglese. È questo il nocciolo dell’indirizzo sportivo del Liceo Scientifico, istituito da una legge entrata in vigore nel 2014 (e infatti solo a giugno prossimo ci saranno i primi maturandi). Una sola sezione per provincia, nel ravennate attivata al Liceo “Oriani”, nel capoluogo, e che ogni anno riceve richieste per il doppio dei posti effettivamente disponibili. Ma a chi vanno quegli ambiti posti? Il dirigente scolastico Gianluca Dradi ci spiega che non esistono test di ingresso, che non sarebbero consentiti, ma sono stati adottati criteri di preferenza in caso di eccedenza delle domande rispetto ai posti disponibili: la media scolastica alla fine del primo quadrimestre di terza media (quando si effettuano le iscrizioni alle superiori) e un’attività agonistica di buon livello. «Ma è soprattutto la media che fa il discrimine, perché tutti i candidati hanno il secondo requisito».

Ma è quindi una scuola per atleti? «Diciamo che tutti coloro che la frequentano lo sono, per questo ci sono accortezze come quella del sabato libero e il lunedì, nei limiti del possibile, senza interrogazione. Ma qui ci fermiamo, perché il resto della preparazione deve essere al pari di quella degli altri indirizzi. Diciamo che qui l’idea è di formare persone che possano essere preparate per tutte quelle professioni che possono essere declinate in chiave sportiva: dalla medicina al giornalismo, dalla fisioterapia al management; non certo la professione dell’atleta che non spetta a noi». Insomma, non si diventa atleti professionisti frequentando il Liceo, ma si sperimentano a rotazione molte discipline dall’atletica al basket, dalla pallavolo al nuoto. Ma, indirizzo sportivo o meno, è compatibile oggi l’attività agonistica di alto livello con una scuola come un liceo scientifico? La scuola va incontro alle particolari esigenze di questi studenti? «È possibile – conferma Dradi – ma certo richiede da parte dello studente molto impegno e un’ottima capacità di organizzazione. Agli insegnanti si chiede quella minima flessibilità, per esempio, di evitare interrogazioni di lunedì, visto che questi ragazzi passano il fine settimana impegnati nelle gare, ma non si può fare molto di più al momento».

Proprio quest’anno, però, ci rivela sempre Dradi, è stato emesso un decreto ministeriale che prevede che qualunque scuola possa attivare un apposito percorso quinquennale per gli studenti atleti di alto livello, agevolando la loro frequenza perché fino a un quarto delle lezioni può essere svolta on line tramite programmi di e-learning e perché possono essere seguiti da un tutor personale. Domande, almeno all’Oriani, in questo senso non ne sono arrivate al momento, ma potrebbe forse rappresentare effettivamente una risposta a quegli sportivi che da tempo lamentano un’eccessiva rigidità della scuola nei confronti degli atleti che hanno gravosi impegni extrascolastici.

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