Qualità della vita, sprofonda Ravenna: perde sei posizioni, è la peggiore in regione

Secondo la classifica del quotidiano economica Italia Oggi la città ha tre indici che preoccupano: criminalità, popolazione e sistema sanitario. E’ al sessantesimo posto in Italia

RAVENNA 17/10/2013. FOTO AEREE

FOTO AEREE – DARSENA CITTA’

Il quotidiano economico Italia Oggi boccia Ravenna. Sessantesimo posto in Italia, sei posizioni in meno rispetto allo scorso anno. La peggiore città in regione, l’unica  che finisce nel gruppo in cui la qualità della vita è giudicata “scarsa”. Le cugine romagnole fanno meglio: Rimini è 57esima, Forlì-Cesena nel gruppo delle “top 30”, al 29esimo posto.

Ad abbassare il “rating” ravennate sono in particolare quattro delle nove dimensioni d’affari analizzate: criminalità (posizione numero 107 su 110); popolazione (72esimo posto), disagio sociale (78) e il sistema salute (all’84esimo posto).

Senza dubbio è la criminalità a saltare agli occhi. Ravenna è nei bassifondi della classifica in compagnia di Rimini, Bologna, Milano. Queste le uniche città che fanno peggio. Poco più su c’è Roma (103), Foggia (104) e Napoli (105). Ad abbassare la posizione della città sono i reati contro la persona (posizione 108) , quelli contro il patrimonio (104) e il numero degli omicidi colposi e preterintenzionali (penultimo posto, 87,14 ogni 100mila abitanti) in cui sono compresi ad esempio anche le morti per incidenti stradali. Alto anche il numero di violenze sessuali (posizione 107), il traffico di stupefacenti (105) e lo sfruttamento della prostituzione (108). Infine preoccupa il numero di rapine in banca e in uffici postali dove peggio fanno solo Siena, Palermo e Trapani.

Sul fronte del disagio sociale, sono troppi gli infortuni sul lavoro ( 287,29 ogni centomila abitanti, terzultimo posto italiano) e i suicidi (88esimo posto). La popolazione – che in sintesi misura le variabili demografiche – ha alcuni indici preoccupanti. Tra questi il numero di componenti medi per nucleo familiare: 2,17 (89esimo posto in Italia) è una cifra considerata troppo bassa. Altro fattore che fa naufragare Ravenna è il settore salute. Giudicato insufficiente il numero di medici e di personale infermieristico (304,45 ogni centomila abitanti, 76esimo posto), e anche quello di posti letto (287,09 ogni centomila abitanti, sempre alla posizione numero 76). Scarseggiano anche le apparecchiature diagnostiche, il personale tecnico sanitario e i posti letto in ostetricia e ginecologia.

Tra le note positive c’è invece il fattore del tempo libero. Ravenna è al 29esimo posto italiano. Bene in particolare il numero di alberghi (undicesimo posto in Italia), quello di sale cinematografiche e di associazioni di volontariato e ricreative ( in entrambi i casi sono al 13esimo posto in Italia).

L’altro macrofattore in cui Ravenna è ben posizionata è il tenore di vita. Il 32esimo posto ha però un sapore agrodolce dal momento che lo scorso anno la città era in prima posizione in Italia. I ravennati sono settimi in Italia per consumi (1.349 euro mensili a testa) e anche nel resto degli indici si è comunque sempre nella top 30. Unico neo è l’inflazione: 1,81 è la variazione dei prezzi al consumo, solo quattro province l’hanno più alto.

In generale gli indici legati alla ricchezza sono ancora buoni. La categoria Affari e Lavoro vede Ravenna al 22esimo posto, nel gruppo delle province “top” in Italia. Il buon numero di imprese e un tasso di occupazione accettabile favorisce in questo senso la provincia ravennate. Pure per quanto riguarda l’Ambiente non c’è da lamentarsi: 33esimo posto e sette posizioni guadagnate sulla classifica dell’anno precedente. Ottimo, in particolare, l’indice legato alla potenza generata dai pannelli solari installati nell’edificio: quarto posto nazionale.

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