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    Categoria: società

Circolo Abajur, il Comune sta per emanare un’ordinanza ad hoc. Il Psi: «Accanimento»

Due controlli Arpae avrebbero rilevato sforamenti. Il sindaco chiederà l’insonorizzazione del locale e di evitare schiamazzi. Intanto interviene il partito, dal 1904 proprietario della storica sede

Ordinanza in arrivo per il circolo Abajur di via Ghibuzza. A dirlo, rispondendo ai  question time sul tema in consiglio comunale, è l’assessore Giacomo Costantini. L’ordinanza – che ancora deve essere scritta e sarà oggetto di un confronto – avrà come oggetto in sostanza l’insonorizzazione del circolo e una sensibilizzazione dei gestori verso i clienti perché, fuori dal locale, evitino chiacchiere e schiamazzi. Nel caso di trasgressioni, in quest’ultimo caso, le sanzioni saranno personali e non a carico del gestore. Secondo quanto riportano Resto del Carlino e Corriere di Romagna oggi in edicola, Arpae avrebbe fatto dei controlli dai quali è risultato che il circolo avrebbe sforato per due volte: una volta i decibel consentiti e l’altra per quanto riguarda il numero di persone.

In via Ghibuzza l’Aurora è presente da ben 114 anni, da sempre luogo di vita culturale e politica, che ha attraversato la storia del Borgo e della città, per giungere indenne ai nostri giorni, nonostante gli assalti che non sono mancati, quelli del ventennio fascista, in primis.

Sul tema intervengono anche quelli che sono i “padroni di casa” ovvero il Partito Socialista Italiano. L’Abajur sorge infatti nella storica sede socialista dell’Aurora nata nel 1904 come circolo politico. A parlare è il segretario provinciale Carlo Lorenzo Corelli: «Non riusciamo neppure a immaginare che il segno dei tempi abbia tanto cambiato l’anima di questo piccolo dedalo di viuzze rispetto a quando tutto il quartiere si mobilitò per salvare l’Aurora dall’incendio appiccato dai fascisti. Con gli uomini al lavoro, furono le donne e i bambini a passarsi di mano in mano i secchi d’acqua per spegnerlo».

Corelli ricorda che il circolo «svolge svolge attività di ritrovo e di aggregazione volte a creare occasioni di incontro ricreativo e culturale» e lo sta facendo «nel totale rispetto delle disposizioni amministrative che regolano i circoli, come dimostrano gli esiti sempre nulli dei controlli ripetutamente effettuati dai vari corpi di polizia chiamati costantemente da qualche vicino. Il circolo, per altro, limita le proprie attività soltanto a cinque giorni la settimana, con orari molto ridotti che non vanno oltre l’una di notte e resta chiuso nei tre mesi estivi. Con i suoi circa 2000 iscritti si rivolge a una platea mediamente giovane, di universitari, personalità della cultura, dello spettacolo e della vita cittadina. Le sue qualificate iniziative culturali, dal cinema alla musica, alle forme letterarie, fino a laboratori dedicati ai più piccoli, attirano l’interesse anche da fuori città».

Per Corelli, «l’accanimento nel sollecitare continue verifiche e controlli si può perciò ben definire persecutorio se già quando l’attività del circolo era ripresa da pochi giorni dopo la pausa estiva, è stata oggetto di un esposto che ha prodotto l’accertamento sulle emissioni acustiche, come regolate da una normativa che prevede limiti da più parti considerati inadeguati e pressoché impossibili da rispettare anche nelle situazioni più tranquille, ed è quindi bastato davvero poco per superarli. Dunque, sorge spontanea la domanda se, nel rispetto delle regole, sia impossibile a Ravenna qualsivoglia attività serale, anche la più meritoria sul piano culturale e ricreativo». Di questo passo « diventerà problematico poter svolgere pure attività  di associazione e riunione, diritti garantiti dalla Costituzione».