Sparviere va a caccia nella zona dantesca e aiuta a tenere lontani i piccioni

Il rapace ha cominciato a farsi vedere in autunno e da allora la presenza delle sue prede è diminuita molto

Falco Sparviere

Lo sparviere fotografato da Massimiliano Masci

Uno sparviere contribuisce a tenere lontani i piccioni dalla zona dantesca. A riconoscere il rapace è stato Massimiliano Masci, appassionato di avifauna. Masci era stato contattato da Mara Dirani, una delle addette alla sorveglianza della zona, che aveva cominciato a notare dei resti di piccioni. È stata lei ad individuare il volatile e a contattare Masci

«Dall’autunno 2018 – racconta Masci – si è assistito ad una diminuzione dei piccioni. Inizialmente il volatile era schivo, poi sempre meno riservato finché si è riusciti anche a filmarne la caccia e la nutrizione a danno dei piccioni. La presenza del predatore ha fatto allontanare l’intera colonia ed ora il luogo risulta più pulito e curato». Lo sparviere avrebbe appunto scelto come zona di caccia il giardino dell’emeroteca.

Si tratta – continua Masci  -di «un uccello rapace del gruppo dei falconiformi, tipico delle fitte boscaglie e caratterizzato da una dieta principalmente ornitofila. Il fenomeno dell’urbanizzazione di specie selvatiche è noto anche in altre città, basti pensare ai falchi pellegrini di Forlì e Bologna, dove addirittura è accertata la nidificazione. Probabilmente i predatori sono attratti dalle città per l’abbondanza di prede e l’assenza di concorrenti. Da novembre lo sparviere dell’emeroteca viene monitorato per capire meglio le sue abitudini».

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