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Con il telescopio o nel Planetario, dal 1973 gli astrofili Arar raccontano il cielo

Primo spicchio di Luna (foto Paolo Alfieri)

Il presidente dell’associazione è Marco Garoni: «Fare divulgazione è il nostro compito. Purtroppo l’inquinamento luminoso è sempre di più». Ogni anno circa 15mila visitatori sotto la cupola dei giardini inaugurata nel 1985: chiunque può prenotare la sua visione

Il Planetario nei giardini pubblici di Ravenna, inaugurato nel 1985 e gestito dall’Arar dal 2008

«Il cielo sopra Ravenna ormai non si vede più, è distrutto dall’inquinamento luminoso». Le brutte notizie arrivano da Marco Garoni, presidente dell’Associazione ravennate astrofili Rheyta (Arar) nata nel 1973 e che oggi conta circa cinquanta soci. «Da almeno quindici anni non si vede più la Via Lattea e le cose stanno peggiorando». Insomma il buio non è più così buio. E non pensiate che sia sufficiente uscire dalla cintura abitata per trovare quello più nero: «Bisogna spingersi nelle campagne lontane dai centri, magari verso le zone di Longastrino. Oppure salire di altitudine per sfruttare lo schermo delle colline».

La giornata dei Planetari a Ravenna

Questo per chi vuole godersi un cielo stellato a occhio nudo – «All’alba e al tramonto si possono individuare Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno» – ma chi vuole gustarsi i crateri lunari, gli anelli di Saturno o i satelliti di Giove deve ricorrere a un telescopio: «Con 300 euro si compra uno strumento valido. Chiunque abbia la curiosità di avvicinarsi al mondo celeste può venirci a trovare ai tanti eventi aperti al pubblico che organizziamo, dalle osservazioni all’aperto con i nostri strumenti a disposizione di tutti fino alle conferenze ogni martedì al Planetario per tutto l’anno, ogni volta un argomento diverso. Fare divulgazione è la nostra missione».

La Luna

Ed erano in tanti in fila dietro ai telescopi degli associati ieri sera, 20 luglio, al Moon Party al Darsena Pop Up in occasione dei 50 anni dallo sbarco sulla Luna. Grandi e piccoli curiosi di poggiare l’occhio per vedere meglio quei puntini luminosi in cielo.

Dal 2008 l’Arar ha una convenzione con il Comune per la gestione della cupola ai giardini pubblici, dove le stelle non soffrono dell’inquinamento luminoso perché sono visualizzate con una proiezione sulla volta interna che può simulare anche i movimenti dei corpi. L’inaugurazione del Planetario risale al 1985 e un undicenne Garoni faceva parte di una delle prime scolaresche in visita quell’anno: «È stata una bella esperienza, c’erano meno computer, meno possibilità di vedere certe immagini. I miei genitori mi avevano regalato un telescopio da un paio di anni ed era nata la mia passione che è arrivata all’iscrizione alla laurea in Astronomia». Poi nel 1989 la prima tessera dell’Arar: «Mi ricordo bene la data, 22 luglio 1989, giorno del mio compleanno e tre giorni dopo il ventennale della missione Apollo 11. Oggi sono io che accolgo gli studenti e faccio le lezioni, dal 2001 è diventato il mio lavoro. Ogni anno tra scuole e visitatori abbiamo circa 12-15mila ingressi. Siamo l’unico Planetario in Romagna, uno dei quattro in regione. «Molte classi in gita a Ravenna inseriscono questa visita nei programmi».

Eclissi di Luna rossa (foto Paolo Alfieri)

L’Arar oggi riunisce amanti del mondo celeste con ogni livello di competenza, dal semplice neofita al più esperto, e il tesseramento è sempre possibile. Alle origini nacque per riunire un gruppo di appassionati di astronomia che avevano come riferimento padre Giovanni Lambertini, un francescano con un grande interesse per la cultura. Lo stesso che anima Garoni: «L’astronomia è la più antica delle scienze e attira perché il cielo è bello da vedere. A chi assiste alle conferenze spiego cosa vuol dire osservare il cielo: tutto il metodo scientifico deriva da lì e nel periodo storico in cui viviamo credo faccia bene separare le osservazioni dalle ipotesi. Anche per questo oltre alle conferenze che hanno un biglietto di 5 euro cerchiamo di organizzare più eventi possibili a ingresso gratuito, rivolti alle famiglie, perché il cielo deve essere gratuito».

La Luna con Venere (foto Paolo Alfieri)

Chi invece ha voglia di una visione del cielo privata al Planetario può prenotare: «Dipende dalle disponibilità. Il costo è di 50 euro per gruppi fino a 20 persone, ma è capitato anche che qualcuno abbia voluto fare un regalo alla fidanzata e sono venuti in coppia. Si può fare anche da soli».