«Sentenza storica» secondo Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna, che si era occupato della vicenda
La notizia è riportata da Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna, che sul caso aveva redatto anche un’interrogazione e che definisce «storica» la sentenza della magistratura, «attribuendo al Comune sue responsabilità sui danni subìti dai cittadini».
A pesare nella decisione del giudice di pace – a cui la donna si è rivolta dopo che il Comune le aveva inizialmente rifiutato la richiesta di risarcimento – i lavori di qualche anno dopo dello stesso Comune sulla stessa via Mazzini per il «ripristino delle originali condizioni di rugosità» della strada, «levigata – a detta della stessa Amministrazione, nella relativa relazione – con il passaggio negli anni di pedoni, biciclette e veicoli per carico e scarico». “Prova decisiva” questa – come la chiama Ancisi – a favore della signora danneggiata (a cui il giudice attribuisce comunque varie responsabilità), “scoperta” da Lista per Ravenna, «nell’esercizio delle proprie azioni a tutela della buona amministrazione civica», sottolinea il decano dell’opposizione ravennate, che chiude con quello che è per lui il significato politico della sentenza.
«Tenere le proprie strade in condizioni di sicurezza – termina infatti la nota di Ancisi – è il primo dovere dell’amministrazione comunale tra quelli che attengono alla viabilità urbana; i cittadini non dovrebbero essere costretti a caricarsi di lunghe e costose cause giudiziarie per vedersi riconosciute, almeno in parte, le proprie ragioni: in questo caso è stato rifiutata anche qualsiasi mediazione; non è giusto che, a fronte di ogni richiesta di riconoscimento di danni del genere, il Comune se ne lavi le mani, scaricando tutto sulla propria compagnia assicuratrice, che ha tutte le convenienze a trascinare i cittadini in Tribunale, essendo pochissimi quelli che se la sentono di arrivare a tanto. La copertura assicurativa di questo genere di rischi per il periodo maggio 2016/dicembre 2020, è pagata dai cittadini di Ravenna, a discarica della propria amministrazione comunale, con la somma di 301.531,94 euro al valore del 2016».