lunedì
16 Giugno 2025
Diritti umani

Amnesty e Università insieme per Zaky: due eventi in piazza del Popolo

Il 20 e 21 febbraio manifestazioni anche a Ravenna per lo studente iscritto a un master a Bologna e incarcerato in Egitto per il suo attivismo

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Zaky
L’immagine realizzata dal disegnatore e attivista ravennate Gianluca Costantini utilizzata da Amnesty nel mondo per difendere la causa di Zaky

Due sono gli appuntamenti dei prossimi giorni promossi da Amnesty Ravenna e da studentesse e studenti universitari del Campus ravennate, in particolare del corso di laurea in cooperazione internazionale e diritti umani, per tenere alta l’attenzione sul caso di Patrick George Zaky, studente egiziano iscritto ad un master dell’università di Bologna e arrestato dieci giorni fa appena atterrato in Egitto. Gli appuntamenti sono per giovedì 20 febbraio ore 14.30  e venerdì 21 febbraio alle 18, sempre in piazza del Popolo, Ravenna

I suoi avvocati hanno riferito che gli agenti dell’Agenzia di sicurezza nazionale hanno tenuto Patrick bendato e ammanettato durante il suo interrogatorio all’aeroporto durato 17 ore. Patrick è stato picchiato sulla pancia e sulla schiena e torturato con scosse elettriche. Gli agenti della NSA lo hanno interrogato sul suo lavoro in materia di diritti umani durante il suo soggiorno in Egitto e sullo scopo della sua residenza in Italia. Successivamente è stato trasferito in una struttura di detenzione della NSA non rivelata ad al-Mansoura. Il giorno seguente all’arresto,  dicono ancora da Amnesty International, i pubblici ministeri di al-Mansoura hanno ordinato la sua detenzione per 15 giorni in attesa di indagini su accuse tra cui “diffusione di notizie false”, “incitamento alla protesta” e “istigazione alla violenza e ai crimini terroristici”. I pubblici ministeri hanno affermato di fare riferimento a dieci post pubblicati su Facebook, ma non hanno permesso né a Zaky né al suo avvocato di esaminarli.

Sabato 15 febbraio i giudici hanno confermato la detenzione preventiva. Zaky tornerà in tribunale il 22 febbraio. Resterà, poco lontano da al-Mansoura, a Talkha in un’altra struttura detentiva, e ha potuto vedere seppur per pochissimo la famiglia.

«Riteniamo che Patrick George Zaky sia un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media» scrivono da Amnesty. «Per questo diamo appuntamento a tutte e tutti coloro che vogliono unirsi a noi nel chiedere il rilascio di Patrickı.

 

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